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Tennistavolo, l’ACSI ONMIC Barletta ancora senza palestra

Cosimo Sguera
Nonostante la disponibilità e le rassicurazioni del primo cittadino
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Quando si usa l’espressione “tormentone dell’estate” ci si riferisce solitamente ad un brano musicale che, nel corso della bella stagione, ha un’enorme diffusione attraverso i principali mezzi di comunicazione mediatica (radio e televisione) e in ambienti ludici come discoteche, sale da ballo e villaggi turistici. Nel caso specifico, in considerazione del coronavirus che ha paralizzato la Nazione tutta per ben due mesi e mezzo seminando morte, incredulità, panico, non è stata certamente la musica a turbare la quiete estiva di un rilevante numero di connazionali. La causa di questo subitaneo malessere “sotto l’ombrellone” è da ricercare, altresì, nella gravissima situazione che attanaglia l’attività sportiva dilettantistica indoor, ovvero la parte più pura e più povera della pratica sportiva nazionale.Se si considera che oltre l’80 % delle a.s.d. nazionali effettua le sedute di allenamento nelle palestre scolastiche e che l’attuale ministro della Pubblica Istruzione Azzolina ha addirittura paventato la possibilità di impiegare le palestre come aule nel prossimo anno scolastico, non è difficile immaginare la fine ingloriosa alla quale potrebbe essere condannata gran parte dello sport dilettantistico indoor.

Tra le tante discipline, costrette allo stop forzato da oltre tre mesi e mezzo, figura anche il tennistavolo, rappresentato nella Città della Disfida dallo storico sodalizio denominato Pol.Dil. ACSI ONMIC Barletta. A seguito del D.P.C.M., emanato lo scorso 17 maggio, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, con il nobile intento di tendere una mano all’associazionismo dilettantistico (messo letteralmente in ginocchio dal virus Covid – 19), dispose (a partire dal 25 maggio) la riapertura di tutti gli impianti sportivi pubblici (palestre scolastiche e private) ,sia pure in ottemperanza alla vigente normativa in materia di salvaguardia della salute pubblica. Non poche città italiane (tra le quali figurano Firenze, Bologna, Pescara, Perugia) hanno ammirevolmente e tempestivamente aderito alla disposizione ministeriale. Altre note località italiane, tra le quali non si può non menzionare la Città che diede i natali all’indimenticabile Pietro Mennea, non hanno ancora provveduto a favorire concretamente oltreché disinteressatamente la ripartenza degli sports indoor. In un ginepraio siffatto non ha ancora ripreso ad operare la Polisportiva Dilettantistica ACSI ONMIC Barletta, ovvero il sodalizio pongistico locale che tra soli 12 mesi festeggerà 40 anni di ininterrotta e gloriosa attività sportiva. Cosa impedisce ancora all’associazionismo dilettantistico barlettano di rientrare nelle strutture sportive pubbliche? Fino a martedi’ 30 giugno la sanificazione degli impianti sportivi (sia pubblici che privati) sembrava essere l’ostacolo insuperabile per qualsivoglia club operante sul territorio barlettano. Nel corso di un incontro, svoltosi proprio nella data or ora menzionata presso il Palazzo di Città, tra tutte le associazioni sportive fruitrici delle palestre fino al rapido propagarsi del coronavirus, il Sindaco Cannito e la dott.ssa Caterina Navach (Dirigente Settore Sport del Comune), le due Autorità locali hanno esposto a tutti i sodalizi partecipanti al consesso le modalità attuative della sanificazione delle strutture sportive (da effettuare,al termine di ogni allenamento, con ipoclorito di sodio in soluzione al 20 % e con etanolo al 70%). Superato, dunque, questo scoglio di non facile sormontabilità a causa della tristemente nota burocrazia, il Primo Cittadino ha rassicurato i presenti circa la tempestiva riapertura delle palestre scolastiche e, a supporto di questo suo intento, ha garantito un incontro con tutti i dirigenti scolastici locali per mercoledì 1° luglio.

Sono trascorsi diversi giorni da quello che sembrava dover essere l’ultimo ostacolo da affrontare e superare con opportuna disinvoltura. E’ assai probabile che il necessario confronto tra istituzioni politiche locali ed autorità scolastiche non si sia ancora celebrato con incommensurabili danni per le a.s.d. locali (tra le quali spicca, per anzianità di servizio oltreché per meriti agonistici, il sodalizio pongistico ACSI ONMIC Barletta). Dalla riapertura decretata dal ministro Spadafora è trascorso ben un mese e mezzo senza che sia stata individuata una soluzione tempestiva ad esclusivo vantaggio del martoriato associazionismo dilettantistico. Perché si continua ancora a temporeggiare nonostante la tangibile disponibilità da parte del Primo Cittadino? Perché tutte le associazioni sportive dilettantistiche barlettane, tenute a rispettare e ad attuare scrupolosamente i protocolli redatti dalle Federazioni Sportive di appartenenza, non possono rientrare ( nel più breve tempo possibile) nelle strutture pubbliche? Perche’ la dott.ssa Navach, dopo avere rassicurato tutti i sodalizi sportivi indoor circa l’esiguità dei costi di sanificazione, non ha provveduto a tranquillizzare, con altrettanta sollecitudine, i dirigenti scolastici, esortandoli vivamente a riaprire le annesse strutture sportive?

Per porre fine alle sofferenze che affliggono tutti i sodalizi sportivi barlettani (tra i quali non si può fare a meno di menzionare l’ACSI ONMIC Barletta) non si può più sprecare un solo minuto: il mondo politico locale deve tempestivamente interfacciarsi con le istituzioni scolastiche barlettane e disporre la riapertura immediata, oltreché incondizionata, di tutte le palestre.
La salvezza e la sopravvivenza di tutte le realtà associative locali sono strettamente connesse alla sensibilità ed alla tempestività d’intervento da parte delle autorità competenti.
Ogni giorno che passa è un iscritto in meno per ogni associazione, una quota di frequenza in meno, un esponente del settore giovanile in meno, un disabile appassionato di sport in meno, un veterano volitivo in meno, un allenatore amareggiato in meno, un’associazione locale in meno.
Quale autorità è disposta ad accollarsi una responsabilità morale siffatta?
Per scongiurare il rischio dell’immotivata inadempienza, è necessario che ogni autorità esprima concretamente e tempestivamente la necessaria sensibilità e l’altrettanto necessario senso di responsabilità. Repetita iuvant: tempus fugit.

sabato 11 Luglio 2020

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