Un bilancio dell'anno che si conclude

Tennistavolo, per l'ASI Barletta il 2021 è stato un anno sui generis
Nel secondo anno segnato dalla pandemia, lo sport dilettantistico è stato uno di quei comparti che ha subito i danni maggiori

Tra poche ore l'anno 2021, ovvero il secondo anno consecutivo pesantemente condizionato dal Coronavirus, si accomiaterà da noi tutti. Nell'anno che si appresta a "togliere il disturbo" lo sport dilettantistico e' stato ,senza timore di smentita, uno di quei comparti che ha subito i danni maggiori, non solo dal punto di vista economico.L'indisponibilita' delle strutture pubbliche adibite ad uso sportivo (palestre scolastiche e palazzetti dello sport) ,a seguito di una fluttuante situazione epidemiologica, ha determinato, in molte localita' italiane, la scomparsa di tantissimi sodalizi o, nel migliore dei casi, un netto ridimensionamento di tante A.S.D. a causa di una rilevante perdita di iscritti (o frequentanti che dir si voglia), demotivati dai lunghi periodi d'inattivita' per la ragione prima esposta. Tra le realta' associative italiane sopravvissute a questo "tsunami" non si puo' non menzionare la Polisportiva Dilettantistica ASI Barletta, sodalizio che nell'anno in corso (per la precisione, nello scorso mese di luglio) ha festeggiato ben 40 anni d'ininterrotta attivita' agonistica (oltreche' formativa) di tennistavolo, sia in ambito nazionale che regionale.Con un curriculum di proporzioni siffatte chiunque (esperto e non in ambito sportivo) non esiterebbe a collocare il club pongistico barlettano in quel ristrettissimo novero di associazioni sportive economicamente solide e dotate di strutture idonee. Dispiace tanto, davvero tanto, dovere sedare l'incontenibile ottimismo di chi, purtroppo, si e' fermato a considerare solo l'incontrovertibile "anzianita' di servizio" della societa' sportiva barlettana. Per tanti, troppi anni, il club pongistico della citta' che diede i natali all'indimenticabile Pietro Mennea ha avuto la capacita' di piazzare in vetrina soltanto i meriti conquistati sui campi di gara, occultando silenziosamente quelle difficolta' che le hanno impedito di acquisire ulteriore gloria ma soprattutto di incrementare il numero dei propri iscritti.Prma dela tristemente nota pandemia e, quel che e' inquietante, nei giorni piu' bui della stessa, il tennistavolo targato ASI Barletta 1981 e' stato regolarmente ignorato dalla locale imprenditoria che non ha intravisto in questa disciplina ed in questo sodalizio quel ritorno d'immagine che sono in grado di assicurare gli sports piu' acclarati. Non si e' distinta poi per sensibilita' o per competenza in materia sportiva la classe politica cittadina "tutta" che, in quattro gloriosi decenni di attivita' agonistica, nulla ha fatto per rendere meno faticoso e piu' proficuo il lavoro svolto con inimmaginabile dedizione e senza fini di lucro da parte del movimento pongistico barlettano.
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