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Un “nuovo” antico Municipio e una piazza Teatro: la proposta

La Redazione
A Barletta in via Municipio un palazzo, Palazzo della Corte, di pregio ed elegante, costruito nel XVI secolo, giace sottoutilizzato
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Avere il Municipio in via Municipio e offrire una piazza del Teatro al Teatro Curci.
A volte le soluzioni migliori sono a portata di mano. E sono persino coerenti con denominazioni già esistenti e che invece, allo stato attuale, procurano dissonanze cognitive. In qualunque luogo in Italia ci si aspetterebbe di trovare il Palazzo di Città in via Municipio. Invece a Barletta in via Municipio un palazzo, Palazzo della Corte, di pregio ed elegante, costruito nel XVI secolo (per accogliere la sede della Universitas) e restaurato nel XVIII secolo, giace, dopo il trasferimento della Polizia locale, quasi abbandonato, sicuramente sottoutilizzato.
D'altro canto, il Palazzo di Città si staglia come un pugno in un occhio, una saracinesca calata davanti al nostro Teatro. Più di qualcuno lo ha definito un mostro, e a ragione.
Per riportare ordine, e soprattutto bellezza, è necessario compiere due semplici operazioni. In primo luogo, operazione di visione politica ampia: rimettere in connessione, valutare come un unicum integrato, l'intero patrimonio immobiliare comunale. In questo specifico caso valutare come un'operazione combinata il recupero del palazzo di via Municipio, come sede delle istituzioni cittadine, e la demolizione dell'attuale Palazzo di Città per dare vita (e respiro) a una Piazza del Teatro cittadino. In secondo luogo, l'intervento di tecnici e progettisti: serve intercettare finanziamenti, raccogliendo le opportunità offerte dal PNRR, per i due momenti di questo piano; avere certezza di tempi ed esecuzione; avviare gare e appalti; controllare gli step esecutivi. Ancora una volta: serve fare di Barletta un progetto, riprogettare Barletta sul serio, inserirla in un circuito virtuoso di realtà locali nel disegno complessivo del Green New Deal europeo.

Ing. Franco Dimiccoli

 

sabato 11 Dicembre 2021

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Lucia palmitessa
Lucia palmitessa
2 anni fa

Pienamente d'accordo, la nostra Barletta dev'essere rivalorizzata abbiamo una storia importante da portare avanti

Francesco Piazzolla
Francesco Piazzolla
2 anni fa

Idea coraggiosa.
Ne avrei tre o quattro che renderebbero Barletta “grande”.
Ma ovviamente dai più sarebbero considerate quantomeno esagerate e inutili.
È allora, se non vi è una vera svolta, continuiamo a camminare nei sentieri dell'indifferenza del mondo.
Il contadino Francesco.

Francesco Campese
Francesco Campese
2 anni fa

Finalmente un “visionario” capace di “intra-vedere” una città aldilà di un paesone abitato da piccoli esseri miopi!

V.zo D,tteo
V.zo D,tteo
2 anni fa

Magari, sarebbe bellissimo, dovrebbe essere il 1 punto programmatico del Nuovo Sindaco, e non le solite finte coop, della 167.

Cosimo fiorentino
Cosimo fiorentino
2 anni fa

Io lo auguro alla mia città ,spero che non sia un utopia

 michele cascella
michele cascella
2 anni fa

Michele Cascella
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Contenuto condiviso con: Tutti
Come a dire: Condivisione piena ed assoluta.
Così, impunemente, dico la mia; Il Palazzo della Corte, quello della via Municipio, lo immagino come lo scrigno od il salotto buono, per usarlo in circostanze di rilievo. Per il Palazzo di città, invece, calando le mani sugli Euro del PNRR, aquisirei l'immobile dell'ex Ospedale. Qui la facciata ci stà, la piazza pure e allora si che avremmo un Palazzo degno del nome di Barletta. D'altronde, l'ex Ospedale, necessita di un lifting completo, sia strutturale che tecnico. Insomma, al momento, l'immobile, come valore finanziario, potrebbe essera appetibile. Ma riusciranno i nostri eroi, ad imbarcarsi in una simile avventura ? Se gli eroi invece saranno come quelli apppena collocat

Davide Lacerenza
Davide Lacerenza
2 anni fa

Magariiiiiiii!!!!!!!!!!!
Oltre ad altri 100 progetti da realizzare ma che nessuno ha il coraggio di affrontare!!! Chiaramente per non perdere la faccia, la poltrona e tutto il resto.

Filippo Donvito
Filippo Donvito
2 anni fa

Condivido pienamente, come lo condivisi pienamente a metà degli anni '70, quando me ne parlava il sindaco di allora l'avv. Larosa, il quale diceva che con la costruzione del nuovo ospedale si potevano trasferire gli uffici del Palazzo di Città nell'ex ospedale. Poi, in successione, demolire l'attuale Palazzo di Città dando così respiro al teatro e al corso Vittorio Emanuele. Con questo non voglio sminuire l'intuito dell'ing. Franco Dimiccoli e del sig. Michele Cascella. Anzi mi complimento. E non è affatto un'utopia come afferma il sig. Cosimo Fiorentino. Non voglio raccontare frottole ma quando passo davanti al teatro Curci la mia mente non vede il Palazzo di Città ma vede una bella piazza in continuità con l'altrettanto bella piazza Plebiscito.
Filippo Donvito

Antonietta Romitaggio
Antonietta Romitaggio
2 anni fa

Quanto sarebbe bello! Mentre leggevo questo bellissimo articolo,pulito, costruttivo e senza nessuna critica denigratoria…immaginavo quanta bellezza ne verrebbe fuori da questo possibile progetto. FORZA ! CORAGGIO!