Spettacolo

Papaceccio, l’artista barlettano torna a New York

La Redazione
Da tempo collabora con svariate realtà artistiche nella grande mela, più volte l'anno
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Continua l’intensa attività teatrale e non solo del poliedrico artista pugliese, ormai tramite tra la cultura italiana e quella americana.

New York, meta ambita da molti artisti, è una realtà sempre più consolidata per Papaceccio, che da tempo collabora con svariate realtà artistiche nella grande mela, più volte l’anno. Dopo il rientro dalla acclamata tournèe in Sudafrica nello scorso settembre ed ottobre per la “Medea” del Teatro Patologico, il performer lascia nuovamente Barletta per rientrare nella seconda casa artistica, la città che non dorme mai, luogo di stimoli, incontri e realtà di cui fare tesoro e da riportare alla base. Momenti esaltanti ed esperienze incisive e determinanti per il poliedrico artista che la scorsa primavera nella Big Apple ha avuto modo di entrare a contatto diretto con “celebrities” del calibro di Forest Whitaker, attore premio Oscar con cui ha legato durante uno show presso il DV Club di Manhattan dell’amico stilista Domenico Vacca. Tra gli incontri vari anche Mario Fratti, sceneggiatore premio Oscar per il celebre film “Nine”, si tratta di uno dei massimi esponenti della critica teatrale internazionale.

Lo scrittore lo ha invitato a cena a casa sua insieme all’attrice Eleonora Pieroni, per quello che si è rivelato un incontro importante. Fratti, baluardo della cultura italiana all’estero, è storico sceneggiatore e critico teatrale che scrive per quell’istituzione-culto dell’informazione: il New York Times. Intellettuale di spessore, italiano trapiantato in America dagli anni ’60, ha segnato la storia del cinema e del teatro.

“Un incontro magico, quello con Mario Fratti – racconta Papaceccio – una serata che rimarrà impressa nella mia memoria per il resto della mia vita, in cui ha riportato alcuni suoi incredibili aneddoti, raccontandoci di Marilyn Monroe, del periodo in cui era vicino di casa di Tennessee Williams, della sua amicizia con Katharine Hepburn, insomma, una serata unica, irripetibile, che solo al 30esimo piano di un grattacielo di Midtown puoi vivere! Un po’ come le feste di Mark Kostabi, pittore e compositore statunitense, storico esponente della Pop art, amico, tra i tanti, di Andy Warhol, lui organizza feste nella sua casa/galleria nell’Upper East dove si suona e dove mi invita sempre. Ho avuto lì il piacere e l’onore di esibirmi con i più grandi nomi della scena jazz newyorkese, Suzanne Vega tra gli altri.”

Questo tipo di collaborazioni sono semi che germogliano, rafforzando le radici, come nel caso della prossima partecipazione all’inaugurazione del nuovo concept store in Madison Avenue del grande amico Domenico Vacca, lo stilista dei divi di Hollywood, ambasciatore dell’eleganza Made in Italy nel mondo.

In questi giorni progetti teatrali riportano Papaceccio nel caleidoscopio artistico della metropoli, in cantiere incontri e workshop per una nuova produzione targata First Maria T.E. l’ensemble teatrale diretto da Celeste Moratti, che ha portato in scena negli scorsi anni negli States gli spettacoli HAMLET e MACBETH dove Papaceccio ed il suo socio, Francesco Santalucia, erano compositori ed attori in scena. I due, sempre diretti dalla Moratti, tengono nuovi workshop e spettacoli in programmazione al Franco Parenti di Milano. A tutto ciò si aggiungono i suoi impegni come rapper e dj, con due dj set presso il Bell House di Brooklyn e le immancabili partecipazioni “on air” con Polo per Radio Nuova York.

L’artista non si ferma mai, stupendoci con le continue evoluzioni che superano le aspettative, per poi rientrare nella nostra terra e fare da tramite tra la Puglia e New York attraverso la sua arte.

giovedì 19 Dicembre 2019

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Gino Lamonaca
Gino Lamonaca
4 anni fa

E con la collaborazione di tutti questi artisti va a fare il dj per pochi spiccioli nei piccoli bar di Barletta? Mha!