Spettacolo

“L’importanza di chiamarsi Ernesto” conquista il pubblico del teatro Curci

Giacomo Caporusso
Dalle sapiente mani di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia emergono una cura nei dettagli e nelle intonazioni
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“L’importanza di chiamarsi Ernesto”, una grande interpretazione teatrale che ha entusiasmato il pubblico del Teatro Curci. L’opera di Oscar Wilde è stata riprodotta in una visione anni 80, con ambientazione stile sit-com, dove in ogni scena era presente una variopinta immagine con protagonista lo stesso Wilde, quasi a vegliare sulla “sua” commedia.

Ad una scenografica molto essenziale si contrappongono i costumi molto curati. Dagli sgargianti completini tartan di Jack e Algernoon, ai vestiti, accessori e pettinatura di Gwendolen per arrivare alla mise da lolita di Cecily. Un colpo d’occhio che non passa inosservato. Gli attori in scena, dalle solide basi interpretative, riescono a sorprendere anche con gesti, movenze e sincronismo. A questo proposito, l’arte di rappresentare mediante immagini e raffigurazioni è la camminata di lady Bracknell ogni volta che entra in scena. Nonostante le due ore e mezza di spettacolo, il tempo scorre molto velocemente.

L’impianto rispetta la commedia originale, con la suddivisione in tre atti e l’aderenza perfetta alla trama e alle situazioni. La vicenda vede come protagonisti gli aristocratici Jack e Algernon, giovani e belli che si inventano una doppia vita giocando sullo stesso nome “earnest”, ma che di onesto hanno ben poco. Le loro “vittime” due fanciulle di cui sono innamorati. I due “diversamente Ernest” scateneranno una serie di equivoci, scoperchiando scandali e dissapori familiari.La commedia ruota proprio attorno al concetto dell’ambiguità, facendo venire a galla, con leggerezza e divertimento, non solo le maschere che si indossano per i cosiddetti ruoli sociali, ma anche con noi stessi. A fare da sfondo all’opera l’eleganza londinese e la semplicità della vita in campagna.

Dalle sapiente mani di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia emergono una cura nei dettagli e nelle intonazioni non casuali, difatti non è un caso la scelta di barrare il nome Ernesto nel titolo. Questo nome proprio, in inglese, foneticamente è quasi identico alla parola ‘earnest’ che significa affidabile e sincero: in fondo, tutti noi vorremmo essere quello che non siamo.

lunedì 18 Marzo 2019

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