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Regionali, 7 consiglieri di maggioranza con Emiliano. Mele (FdI): «Hanno gettato la maschera»

La Redazione
"Doverose profonde e serie riflessioni all'interno delle segreterie del centro-destra"
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L’aperto sostegno di sette consiglieri comunali di maggioranza alla ricandidatura di Michele Emiliano alla Presidenza della Regione Puglia non può non porre interrogativi sul futuro di un’amministrazione che, nelle intenzioni, faceva del civismo la sua bandiera. A commentare quanto sta accadendo in vista delle prossime elezioni regionali è Stella Mele, consigliere comunale e Segretario cittadino di Fratelli d’Italia.

“Nel
vuoto abissale della politica, nel suo collasso culturale, nella sua
ormai totale negazione di essa, non ci si indigna più di fronte a nulla,
ma non a Barletta, città culturalmente e politicamente svilita
dall’incessante susseguirsi di episodi e dichiarazioni da parte di
quanti, quasi mai, distinguono il giusto dall’ ”utile”.

Non
ci interessa, infatti, sapere se una manciata di consiglieri comunali
di maggioranza si preoccupi di rendere noto il proprio personale
sostegno in favore di qualcuno; non ci interessa neppure evidenziare quanto, talvolta, i documenti siano un conclamato segnale di debolezza; allo
stesso modo in cui non ci interessa ricordare quanto i firmatari di
quello (forse tutt’altro che spontaneo) “spot” pro Emiliano e Caracciolo
siano gli stessi che all’indomani del 10 giugno 2018, bloccando i lavori
dell’amministrazione comunale per ben quattro mesi, diedero ampia
dimostrazione di come l’interesse politico personale venisse prima di
quello generale; e
non ci interessa neppure richiamare alla memoria di chi legge il fatto
che coloro che oggi fanno la “ola” ad Emiliano, alle scorse elezioni
europee abbiano votato per Raffaele Fitto;
non
ci interessa neanche dire che lo sparuto numero di consiglieri
comunali metta in evidenza la debolezza dei numeri, dal momento che su
21 consiglieri di maggioranza, ben 14 (compreso il Sindaco Cannito) e 6
assessori non hanno firmato il sostegno ad Emiliano e/o Caracciolo.

Ci
interessa, però, sicuramente evidenziare l’incompatibilità di una
maggioranza ormai culturalmente e politicamente troppo diversa;
ci
interessa mettere in luce la meschinità di molti dei firmatari che,
nonostante abbiano da tempo deciso di partecipare attivamente alla vita
del Partito Democratico (come accaduto anche in occasione delle primarie
di domenica 12 gennaio), non hanno il coraggio di aderire al Pd e di
passare fra i banchi dell’opposizione
, forse per non rinunciare alle
varie prebende e rendite di posizione.

Delle
tante anomalie, poi, di questo romanzo pirandelliano, ci interessa
sottolineare anche quella dell’assessore Salvemini (sorella dell’ex
assessore Salvemini). Una nomina, “in quota Sindaco” che, nei tempi e
nelle modalità, già da sola è stata sufficiente ad offendere l’intera
comunità barlettana e la cui posizione oggi, smentisce nei fatti il
primo cittadino. Forse anche imbarazzandolo.

E
se tutto ciò non fosse bastato a svilire il senso della politica e
l’importanza delle sue regole,
a completare l’opera ci ha pensato il
controverso Presidente del Consiglio Comunale, sig. Sabino Dicataldo, il
quale contravvenendo al suo ruolo di garante, di terzietà ed
imparzialità
, ha irresponsabilmente ritenuto di venire meno a tale
dovere, con una firma che lo colloca (si può dire “ufficialmente”) nel
Pd.

Non
sappiamo se la scelta dei 7 consiglieri e dei 3 assessori (molti
provenienti dal centrodestra) gli sia valsa da baratto per future
misteriose contropartite. E non ci interessa neppure saperlo.

Così
come non sappiamo neppure se l’incessante sfornata di documenti dati
alla stampa (tanti negli ultimi mesi), possa invece essere semplicemente
derubricata ad un regolamento di conti fra il consigliere regionale
Caracciolo e il consigliere comunale Marcello Lanotte che dal primo ne
ha preso le distanze, riapprodando, dopo più di un decennio, nel
centro-destra.

Se così fosse, la diatriba fra i due non cesserebbe di consegnarci ripercussioni sull’intero Consiglio Comunale.

Spiace
dirlo, ma i numerosi episodi che stanno caratterizzando gli ultimi
mesi di amministrazione ci allontanano sempre di più da quelli che
furono gli intenti iniziali.

Insomma,
tutti interrogativi, stimoli e motivazioni che rendono doverose
profonde e serie riflessioni all’interno delle segreterie del
centro-destra.
Un’area politica che oggi i cittadini premiano proprio
per la coerenza e per la chiarezza della proposta politica.

Mentre
questa è un’amministrazione comunale nella quale ogni dichiarazione,
laddove non sia un regolamento di conti fra qualcuno, sembra comunque
essere una sorta di macigno lanciato nella palude della complicità
affaristica in cui sembra essersi impantanata questa Città.

Per quanto ancora si può restare ad assistere inermi a questo spettacolo desolante?

Si
ridefinisca il perimetro di una maggioranza
(se una maggioranza ancora
c’è) o finirà che in questa asfissia dell’indifferenza nulla avremo
fatto in favore di un cambiamento che rischia di restare per sempre una
predica, più che una pratica.

Ho
palesato il mio malessere in Consiglio Comunale già qualche mese fa,
non solo sul piano politico, ma anche nel merito delle scelte
amministrative ed oggi mi auguro che quanti hanno scelto di stare (o di
ritornare) nell’alveo del centro-destra possano raccogliere questo
invito ad una profonda analisi su quanto siamo chiamati a fare
nell’interesse della Città e della coerenza delle idee.

Oggi più di ieri.

Dove c’ è Emiliano, non c’ è più un’amministrazione civica”.

martedì 21 Gennaio 2020

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Salvatore Santeramo
Salvatore Santeramo
4 anni fa

Hanno gettato la maschera? E quanto mai l'hanno avuta? Sin prima delle elezioni si sapeva che facevano capo a Caracciolo. Zio Fester pure che ha tradito. E anche i consiglieri della così detta destra lo sapevate. Solo per per fare i consiglieri a tutti i costi avete fatto comunella e ora vi lamentate. Abbiate il buon senso di tacere almeno.