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Protezione civile, Mennea: “In Puglia il dipartimento per i beni culturali e il sostegno sociale”

La Redazione
"La Puglia, dal Gargano alla punta del Salento, ha un patrimonio culturale e storico davvero ricco"
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“Credo sia arrivato il momento per la Puglia di avere un dipartimento di Protezione civile, al cui interno debbano esserci anche una sezione dedicata alla difesa del patrimonio culturale e una per il supporto al terzo settore. Per questo proporrò formalmente al presidente Michele Emiliano e al vice Antonio Nunziante, che è anche assessore alla Protezione civile, di trasformare l’attuale sezione in dipartimento”. Lo dichiara Ruggiero Mennea, presidente del comitato permanente della Protezione civile regionale, prendendo atto dei danni registrati dal patrimonio culturale italiano in questi giorni a causa del maltempo. Mennea ha mutuato, in parte, anche una proposta avanzata dall’archeologo Giuliano Volpe, già rettore dell’Università di Foggia, per far sì che il dipartimento nazionale di Protezione civile si doti di una funzione specializzata nel campo del patrimonio culturale.

“La Puglia, dal Gargano alla punta del Salento, ha un patrimonio culturale e storico davvero ricco”, sottolinea Mennea. “Basterebbe citare Castel del Monte, Monte Sant’Angelo e i trulli di Alberobello (beni Unesco) o le meraviglie del centro storico di Otranto, senza dimenticare le bellezze archeologiche di Canne della Battaglia e Canosa, le Cattedrali e i castelli medievali. Un patrimonio che, in caso di calamità naturali o distruzioni di natura dolosa o accidentale, si troverebbe – aggiunge – senza una protezione immediata. Peraltro, secondo i dati Ispra, dal 1998 al 2018 il nostro Paese per rimediare agli effetti del dissesto ha speso quattro volte di più di quanto ha investito in progettazione e realizzazione di opere di prevenzione (20 miliardi contro 5,6 miliardi di euro)”.

“Per questo ritengo che innanzitutto in Puglia – prosegue Mennea – bisognerebbe trasformare la sezione di Protezione civile regionale in dipartimento, in modo da avere un ufficio più strutturato e potenziato che consentirebbe di assolvere a compiti legati non solo all’emergenza e al post di emergenza, ma anche alla prevenzione. In questa maniera si potrebbe intervenire in modo efficace con uno strumento che evita la distruzione dei beni culturali e previene una serie di rischi come accaduto al sito archeologico di Afragola, distrutto l’anno scorso da un incendio. Sarebbe altresì necessaria una sezione che si occupa del sociale, con il supporto al terzo settore che è impegnato quotidianamente nel contrasto alle povertà alimentari e sanitarie. La Puglia sarebbe la prima regione in Italia ad avere una Protezione civile così strutturata ed efficace. Perché la Protezione civile – conclude – ha davvero bisogno di rigenerarsi e riconvertirsi alle esigenze del 21esimo secolo”.

venerdì 22 Novembre 2019

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