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Crollo in via Canosa 60 anni fa: un messaggio del sen. Dario Damiani

La Redazione
Inviato in occasione dell'inaugurazione della mostra in Prefettura
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In occasione del 60esimo tragico crollo di una palazzina in via Canosa, avvenuto il 16 settembre del 1959, il sen. Dario Damiani (FI) ha inviato un messaggio per l’inaugurazione della mostra fotografica allestita presso la Prefettura BAT il 12 settembre scorso.

“Con grande rammarico non potrò essere presente alla inaugurazione della significativa mostra sul tragico crollo del palazzo in via Canosa a Barletta, di cui il 16 settembre ricorre il 60esimo anniversario. Un impegno concomitante, legato anch’esso alla nostra città, mi tiene a Roma nella giornata odierna (12 settembre scorso, ndr): introdurrò infatti la presentazione alla stampa nazionale degli eventi in programma per la rievocazione della Disfida di Barletta. La nostra comunità merita un palcoscenico nazionale per la valorizzazione del suo eccellente patrimonio storico-culturale e in tal senso il mio impegno, per quel che mi compete, è costante e puntuale.

Al tempo stesso però, non possiamo e non dobbiamo dimenticare tutte le volte in cui Barletta è stata oggetto di attenzione nazionale a causa di tragici eventi: accadde 60 anni fa per il crollo in via Canosa, che spezzò la vita di 58 persone, ma è accaduto ancora in anni più recenti, quando nel 2011 cinque giovani donne non hanno fatto più ritorno a casa dopo una giornata di lavoro in una palazzina in via Roma. Riflettendo su questi terribili episodi, in cui la mano incosciente dell’uomo ha causato immenso dolore, avverto tutta la fragilità del nostro essere al servizio delle istituzioni per il bene comune: potremo legiferare su ogni aspetto della sicurezza, normare ogni dettaglio convinti di garantire le migliori tutele possibili a tutti i cittadini in ogni ambito della convivenza civile; ma purtroppo saremo sempre impotenti di fronte alla scelleratezza di chi decide consapevolmente di violare le regole per un tornaconto personale.

Perciò, se ai pubblici amministratori compete erigere nelle istituzioni le mura del nostro convivere sociale, i pilastri sui quali esse poggeranno saranno sempre i valori individuali del rispetto della vita umana, che appartengono al profondo sentire di ciascuno di noi e non devono ammettere cedimenti. Ai promotori di questa importante iniziativa dedicata alla memoria delle vittime della malaedilizia ma con lo sguardo rivolto anche al presente e al futuro, va quindi il mio plauso per la costante opera di sollecitazione di una comune riflessione critica, che possa rinsaldare prima di tutto i pilastri della nostra coscienza”.

lunedì 16 Settembre 2019

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