Politica

Cianci in Bar.S.A., il sindaco Cannito chiarisce in Consiglio comunale: «Nessuna bocca da sfamare»

Cosimo Giuseppe Pastore
Una nomina intuitu personae quella dell'avvocato Michele Cianci, con cui Bar.S.A. è pronta a ripartire dal Consiglio Comunale
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«Ho bisogno di tutti voi perché ognuno di voi rappresenta centinaia di cittadini. Chiedo a voi, Consiglieri Comunali, di aprire i “cassetti”, di stare con me. Spero di rendere migliore questa città». Queste le parole dell’avvocato Michele Cianci, Amministratore unico di Bar.S.A. con cui si è chiuso, ieri 10 dicembre, il Consiglio monotematico richiesto dal Consigliere Mennea per discutere della municipalizzata.

Se la depoliticizzazione è la parola d’ordine dell’amministrazione di Cianci in Bar.S.A., il Consiglio Comunale di Barletta parla una lingua diversa, quella della politica. Ed a pensarci bene, non potrebbe che essere così trattandosi di una società municipalizzata, dal ruolo strategico in molte attività quotidiane in città che inevitabilmente deve confrontarsi con la politica, così come deve fare i conti con il bilancio di cui la stessa Bar.S.A. rappresenta una cifra considerevole.

Così, il Sindaco Cannito, ha aperto le danze sul punto all’ordine del giorno, spiegando i retroscena della nomina di Cianci che tanto ha indignato e fatto discutere. Una scelta «intuitu personae» l’ha definita il primo cittadino, guidata dalle candidature giunte in seguito alla manifestazione di interesse pubblicata, prima dell’insediamento dell’amministrazione Cannito, dal Commissario Prefettizio Gaetano Tufariello. Cannito, infatti, avrebbe optato per il nome dell’avvocato Michele Cianci sulla base delle sue capacità professionali e delle sue esperienze pregresse, tra cui le lotte ambientali condotte in passato. Una scelta, inoltre, che sarebbe stata condivisa con la maggioranza e non presa in maniera solitaria: «Ripongo la mia fiducia nell’avvocato Michele Cianci, sarà il tempo a dirci se la scelta è giusta o sbagliata – ha precisato il sindaco Cannito – Penso di aver agito nell’interesse della città. Non avevamo bocche da sfamare, altrimenti avremmo fatto il CDA (consiglio di amministrazione ndr)». Sul collegio dei revisori, invece: «Sarà nominato dopo l’approvazione del bilancio».

Se la depoliticizzazione sembrerebbe un obiettivo perlomeno ambiguo, degne di nota sono le intenzioni emerse dal confronto di ieri. Maggiore trasparenza e pubblicità delle attività della società sembrano essere i presupposti dell’azione di Bar.S.A. che dovrà farsi estranea a favoritismi di ogni sorta (nessuna assunzione che non passi per procedure pubbliche) e braccio destro dell’amministrazione comunale. Si rende necessario, inoltre, un chiarimento: il piano industriale, nonché la visione gestionale di Bar.S.A. non sarà una prerogativa dell’Amministratore Unico, ma sarà figlio di una visione espressa dal Consiglio, alla quale i tecnici dovranno dare esecuzione.

«Non ci sono margini di discrezionalità gestionale, perché Cianci risponde solo al Comune di Barletta» ha puntualizzato il sindaco Cannito, pronto a sostenere una battaglia contro le dinamiche regionali che sventolano lo spauracchio di un commissariamento di Barletta. Il comune riciclone, infatti, con il suo 70% di raccolta differenziata, dovrà farsi forte e non sottostare ai dictat regionali che impongo accorpamenti, carichi debitori o conferimenti costosi. Questa, la linea tracciata da Cannito, che intende alimentare e perfezionare la macchina Bar.S.A. partendo dal progetto sulla tariffazione puntuale, già protocollato, che presto sarà oggetto di discussione nelle Commissioni Consiliari e che comporterebbe un abbassamento della TARI attraverso un criterio premiale.

Elevate, allora, le aspettative riposte nel nuovo amministratore unico e molti i passi da fare per rendere sempre più strategico il ruolo di Bar.S.A. Dal trasferimento della sede, attualmente in via Callano, nel terreno di via Andria destinatario dell’impianto di selezione meccanica e recupero frazioni secche provenienti dalla raccolta differenziata, al potenziamento del settore Global nelle attività di manutenzione. Insomma, un Consiglio monotematico non è sufficiente e la politica, polemiche a parte, non può che farsi promotrice di un interesse collettivo che trovi riscontro nella nuova vita della municipalizzata.

martedì 11 Dicembre 2018

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