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Crollo in via Canosa, 59° anniversario: i messaggi del Sindaco e del sen. Damiani

La Redazione
È il momento del ricordo di 58 giovani vite innocenti perdute in uno dei momenti più tragici della storia cittadina
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Ricorre oggi, 16 settembre, l’anniversario doloroso della catastrofe di via Canosa. È il momento del ricordo di 58 giovani vite innocenti perdute in uno dei momenti più tragici della storia cittadina, ma anche l’appuntamento con la riflessione e il confronto collettivo, un invito al rispetto delle regole, tutte: quelle urbanistiche e le omologhe disciplinanti ogni attività che genera l’impulso al progresso della nostra comunità.

Il crollo del 1959 richiama inevitabilmente le analoghe tragedie di via Magenta, nel 1952, e quella più recente di via Roma, il 3 ottobre 2011. Una sequenza pressoché inscindibile nella storia di Barletta, che esige il rispetto della vita umana, sottolinea l’urgenza di moltiplicare l’impegno in direzione della sicurezza e della legalità, impone la tutela dei diritti individuali. “È compito dell’istituzione comunale custodire la memoria di queste pagine buie e trasmettere attraverso loro l’inderogabile necessità di applicare correttamente ogni misura preventiva e di vigilanza sancita dalle leggi.

Per onorare l’impegno assunto in Consiglio comunale e promuovere la memoria delle vittime dei crolli succedutisi a Barletta dal 1952 al 2011, con i sentimenti di vicinanza che si esprimono alle famiglie dei caduti, esortiamo oggi a riconoscerci, tutti, nel rispetto delle norme e dei principi che tutelano la persona, in ogni occasione del nostro vivere. È un passo fondamentale per qualificare la nostra società”, ha dichiarato il sindaco Mino Cannito.

Anche il senatore di Forza Italia Dario Damiani ha inviato un messaggio: “Ricordare vuol dire “richiamare al cuore” e oggi la città di Barletta
richiama al suo cuore i nomi, i volti, le storie di chi quell’alba del
16 settembre 1959 non l’ha mai vista. 58 vittime innocenti travolte sì
dal peso del cemento e del ferro di quella che doveva essere la loro
casa per la vita e divenne la loro dimora per l’eternità, ma
soprattutto dalla leggerezza dell’incoscienza di chi scientemente volle
speculare su quelle costruzioni. Non uccide solo il peso del cemento,
uccide la leggerezza delle omissioni, della superficialità, dei mancati
doverosi controlli. Tragedie come quella che ricordiamo oggi, ma anche
il più recente crollo della palazzina in via Roma o del ponte Morandi a
Genova non sono mai fatalità, e chi amministra la cosa pubblica e si
onora di rappresentare le istituzioni con coscienza e rigore etico
avverte su di sé il dovere morale di impedire che si ripetano.
Commemorazioni come questa hanno il grande merito di rinnovare
attraverso i ricordi dolorosi il seme della volontà di costruire
un’etica della responsabilità civile e politica che riguarda tutti noi,
nessuno escluso”.

domenica 16 Settembre 2018

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