Cultura

Giornate Europee del Patrimonio, mostra sul Corpo Vigili Urbani di Barletta nell’Archivio di Stato

La Redazione
Dalla sua istituzione e sino al tragico evento avvenuto all'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943
scrivi un commento 485

Quest’anno la manifestazione culturale “Giornate Europee del Patrimonio” organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo,ha come slogan “Imparare per la vita” utile, cioè, a richiamare i benefici che derivano dalla esperienza culturale e dalla trasmissione delle conoscenze e a celebrare il ruolo svolto dall’istruzione nel far conoscere il patrimonio culturale e il ruolo del patrimonio culturale nell’istruzione.

Proprio per cogliere appieno tale invito, nella ricorrenza del 77° anniversario dell’eccidio dei 10 Vigili Urbani e dei 2 Netturbini avvenuto a Barletta il 12 settembre 1943, la Sezione di Archivio di Stato di Barletta organizza la mostra storico-iconografica e documentaria riguardante il Corpo dei Vigili Urbani di Barletta dalla sua istituzione e sino al tragico evento avvenuto all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943.

La manifestazione avrà luogo domenica 27 settembre 2020 presso la sede della Sezione di Archivio di Stato di Barletta, in via Ferdinando d’Aragona 132, dalle ore 9,00 alle 13,00 e sarà possibile visitare la mostra documentaria esclusivamente previa prenotazione da effettuare presso la Segreteria dell’Archivio al n. 0883/331002.

Ogni anno, il 12 settembre, la Città di Barletta ricorda il martirio di 10 vigili urbani e due netturbini che, all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre del 1943, furono barbaramente trucidati dai tedeschi sulla parete esterna dell’ex Ufficio Postale cittadino. Quel sacrificio di vite innocenti ha fatto si che il corpo dei Vigili Urbani di Barletta, da quel momento in poi, fosse portato come fulgido esempio di eroismo all’intero territorio nazionale.

A Barletta si iniziò a parlare di guardie municipali “solo” 160 anni fa. Infatti il primo atto ufficiale è la delibera n. 58 del Consiglio Comunale che più ampiamente trattava della pianta organica del Comune di Barletta. Durante la sedutadel massimo consesso cittadino tenutasi il 31 dicembre 1861, l’assessore anziano facente funzioni di Sindaco Gaetano Pappalettere proponeva che “…partendo dalla già stabilita pianta organica … invita il consiglio a voler nominare quattro Guardie Municipali col mensile compenso di ducati otto cadauno senza l’obbligo del cavallo. Propone come primi nomi Nicola Centaro di Domenico e Giuseppe Saponaro fu Francesco. Ed onde munire le quattro dette Guardie delle novelle divise, autorizza il Sindaco e la Giunta a provvederle loro, prelevandone la spesa dall’art. 127 dell’esercizio corrente”.

Forse non proprio in maniera corretta, dopo aver formato il Corpo delle Guardie, gli amministratori dell’epoca pensarono bene di munirsi del regolamento. La prima bozza, datata 26 novembre 1862, che all’art. 1 recitava “è costituita in Barletta una forza destinata alla Civica Polizia. Detta prenderà il nome di Guardia Municipale della Città di Barletta”, riguardava tutti gli aspetti della città e prevedeva, tra l’altro, il controllo: dell’occupazione del suolo pubblico delle fiere e dei mercati del patrimonio artistico dell’igiene e della decenza della città, dell’edilizia, della macellazione degli animali.

Il definitivo regolamento venne redatto solo dopo quasi due anni, nelle sedute del consiglio comunale del 30 maggio e 13 novembre 1863, e che fu approvato con Decreto Reale di Vittorio Emanuele II del 3 dicembre 1863.

Le funzioni delle guardie, previste nel Decreto, si fecero più precise e articolate: avevano il compito di far rispettare i regolamenti comunali, di consegnare lettere o avvisi dell’autorità municipale, di garantire l’ordine pubblico e di sorvegliare la circolazione stradale in città e nei sobborghi secondo gli ordini ricevuti dall’ufficio di polizia municipale al quale dovevano trasmettere un rapporto giornaliero. Il corpo di guardie dipendeva direttamente dal Sindaco e dalla Giunta Municipale.

Negli anni le modifiche, anche parziali, al Testo Unico del Regolamento per la Polizia Urbana furono diverse fino a giungere al 1929 allorquando il Consiglio Comunale deliberava di modificarlo ulteriormente e di inserire nuove norme e modificarne altre ( per lo più amministrative come l’innalzamento dell’età per entrare nel Corpo da 25 a 30 con agevolazioni per gli invalidi di guerra) e dopo cinque anni, nel 1934, la denominazione mutò in “Corpo di Polizia Municipale” e cioè l’attuale.

Da 150 anni a questa parte la vita della polizia cittadina, ha subito tante ed anche importanti modifiche, ma l’articolo che non è mai mutato nel corso del tempo e che forse resta il più importante di tutti è quello che recita “… Il corpo dei Vigili Urbani ha come compito precipuo quello difar rispettare le regole del vivere civile”.

Cosa dire di più ?


Michele GRIMALDI

Direttore Archivio di Stato di Bari Barletta e Trani

sabato 26 Settembre 2020

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti