Cultura

“La camera azzurra”, al Teatro Curci un noir firmato George Simenon

Giacomo Caporusso
Con Fabio Troiano e Irene Ferri
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La camera azzurra, un gioco di luci e un celeste paradisiaco, in un noir firmato da Georges Simenon. Una storia pregna di eros che viene resa con grande naturalezza dagli attori in scena.

Grande successo per lo spettacolo di Fabio Troiano, presente in questo week end a Barletta al Teatro Curci con “La camera azzurra” con la regia di Serena Sinigallia. Una stanza o una scatola azzurra che racchiude e che solo alla fine svela tradimenti e ipocrisia di due coppie parallele, puntando sulla moralità di un giudice introspettivo. Uno spettacolo avvincente scritto nel 1963.

La scenografia di Maria Spazzi è indubbiamente il quinto personaggio dello spettacolo: sbilenca e scivolosa, quasi a dimostrare che andava raddrizzata. Una stanza/scatola che fa venire le vertigini e le “bestemmie almeno iniziali del tour” ha confessato l’attrice Irene Ferri, durante l’incontro tenutosi sabato pomeriggio alle 18,30, rispondendo alla domanda di uno dei tanti studenti presenti all’incontro e che avevano partecipato al matinee di oggi.

Alla base della pièce sicuramente il tradimento, un sentimento rappresentato sul palco e vissuto dal pubblico come una sorta di feedback al contrario. Fabio Troiano, il marito amante, Irene Ferri l’amante, Giulia Maulucci la moglie tradita, e Mattia Fabris, non certo novello sul palco del Curci, il giudice. Sono loro i protagonisti di questo involontario triangolo di passione e di morte.

Una commedia gialla perfettamente interpretata dai suoi attori, coinvolgendo gli spettatori sugli istinti umani trascinati da passione ed erotismo. È una bella soddisfazione vedere tanti giovani varcare le porte del Curci, ed il direttore artistico,in arte Manolo, in questo ha il merito di aver messo in atto un cambiamento epocale per la nostra città.

sabato 18 Gennaio 2020

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Maria Stellacci
Maria Stellacci
4 anni fa

Spettacolo a cui si può dare un solo aggettivo: “Sublime”.
Complimenti a tutti, uno speciale all'attrice che ha recitato nonostante il suo malessere.