Cultura

La Disfida di Barletta è patrimonio nazionale, il sindaco Cannito: «Al lavoro per una fondazione»

Cosimo Giuseppe Pastore
Si pensa già all'edizione 2020
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Il coraggio e la virtù hanno accompagnato le gesta dei 13 cavalieri italiani che, trovando in Ettore Fieramosca la loro guida, hanno combattuto sino a sconfiggere i francesi. Ed è proprio quando, ormai sconfitto, Guy de La Motte cade al suolo che dagli spalti, gremiti di gente, si leva l’urlo della vittoria. È un simulacro di unità nazionale l’inizio della storia italiana. Un finale conosciuto, eppure atteso da un pubblico che, dopo essere stato catturato dalla magia e dalle suggestioni che hanno avvolto l’edizione 2019 della Disfida di Barletta dal 19 al 21 settembre, non ha mancato di sostenere i suoi 13 valenti cavalieri, di osannare Fieramosca al passaggio a cavallo e di vessare i francesi e la loro presunzione di superiorità.

«Spero che i cittadini si siano divertiti – ha commentato il sindaco Cosimo Cannito, subito dopo il Certame – e che abbiano apprezzato lo spettacolo, che abbiano vissuto un momento di incontro, di gioia e anche di orgoglio nazionale e cittadino, perché questa è la Disfida di Barletta, ma anche la Disfida dei cittadini. Noi abbiamo fatto una cosa bella e della quale sono orgoglioso, quella di aver portato la Disfida nelle case, grazie alla diretta che ha coinvolto tutti i cittadini, nessuno escluso. È una cosa che mi inorgoglisce perché è come se avesse partecipato tutta la città, non solo una parte».

Tra le autorità presenti alla manifestazione anche il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano. «Ha voluto alcune foto del Certame perché ne farà un uso di propaganda turistica per la Regione – ha detto il primo cittadino – perché la Puglia ha molto da fare ancora in termini turistici: il mare e il sole ce l’hanno tutti, bisogna aggiungere spettacoli come questo».

Intanto, si pensa già all’edizione 2020 e si guarda ad una possibile fondazione: «Speriamo di aver fatto una cosa buona, intanto abbiamo mantenuto una promessa che penso possiamo mantenere anche il prossimo anno – ha evidenziato Cannito, in riferimento al ritorno del Certame cavalleresco dopo un’assenza di 14 anni – Abbiamo due anni di contratto con il regista (Sergio Maifredi n.d.r.), inizieremo subito a lavorare. La Disfida è stata una fatica enorme come manifestazione, perciò dobbiamo pensare ad un ente che sgravi il Comune da questa fatica e quindi bisogna lavorare sulla fondazione. La fondazione dovrà pensare al futuro – spiega il sindaco – bisognerà far partecipare i bambini e consegnare loro il testimone della Disfida, perché possa essere tramandato nel tempo. Questo è un patrimonio non solo della città, ma nazionale. Noi siamo pronti, però la politica deve fare la sua parte».

Così, lungo le vie di una città ancora sveglia ad esultare, il corteo trionfale si è mosso, dopo il Te Deum in piazza Marina, con le armi al cielo e la vittoria nel cuore.

lunedì 23 Settembre 2019

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