Cultura

Santo Legno della Croce, il 14 settembre si celebra la solennità

La Redazione
Compatrona della città di Barletta
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L’insigne reliquia del Santo Legno della Croce di nostro Signor Gesù Cristo, compatrona della citta di Barletta insieme a Maria Santissima dello Sterpeto e San Ruggero Vescovo, è il pezzo più pregiato del Tesoro della Basilica del Santo Sepolcro, custodito nell’omonima chiesa. Due sono i momenti in cui i fedeli e i devoti barlettani possono vederla e onorarla: il Venerdì Santo a sera, quando viene utilizzata per la solenne adorazione della croce e al termine, lungo le strade cittadine, per la Processione vespertina che vede la partecipazione storica dell’Arcivescovo e dell’Amministrazione comunale per via dello storico voto; ed il 14 settembre, Solennità dell’Esaltazione della Croce, in occasione della quale la città di Barletta festeggia la Preziosa Reliquia, diversamente da quanto accade nel clima mesto che impone la giornata del Venerdì Santo. Prendono anche qui parte l’Arcivescovo e l’amministrazione comunale.

E’ giunta a Barletta nel 1291, portata dall’allora Patriarca Gerosolomitano Randulphus e i suoi canonici quando, dopo la presa di San Giovanni d’Acri da parte dei Turchi, per fuggire allo scempio della distruzione dei luoghi sacri della Terra Santa, trovarono rifugio nella nostra città e nella chiesa del Santo Sepolcro dove già c’erano e operavano i canonici gerosolomitani, donando alla chiesa barlettana una serie di cimeli che, come detto in precedenza, costituiscono il Tesoro del Sepolcro e la Reliquia della Croce che altro non era che la parte terminale del pastorale del Patriarca. Da quel momento, sino ad oggi, attraverso la Vera Croce di Nostro Signore Gesù Cristo, il legame tra Barletta e la Terra Santa è molto vivo. Non a caso gli Arcivescovi di Barletta Trani Bisceglie sono di diritto anche titolari di Nazareth.

Ma veniamo alla reliquia, che ricordiamo essere una reliquia “diretta” ossia recuperata direttamente dall’originale. La stauroteca, o reliquiario, è composta da una doppia traversa di altezza 28.80 cm e di larghezza massima di cm 14.80. Troviamo una lamina di argento dorato con motivi ornamentali in rilievo, posta nel retro del manufatto che si interrompe nella parte mediana per lasciare visibile la reliquia del Legno della Croce. Il verso è uniformemente ornato con una lamina d’argento, sbalzata con racemi dai fiori gigliati e con tondi collocati nel mezzo ed agli esterni della Croce entro i quali vediamo il mistico Agnello e i simboli degli Evangelisti (Marco Giovanni e Luca) mancando quello di Matteo andato distrutto. Il preziosissimo frammento fu qualche secolo fa mutilato. Infatti l’asta verticale , fra le due orizzontali, presenta un vuoto di circa 4 cm.Tanto perché il Priorato di Barletta accolse la richiesta del Vicerè di Napoli, Gaspare di Bragamonte e Guzman, di avere in dono un pezzetto della sacra Reliquia. E così fu operato il taglio.

A legare per sempre il fedelissimo popolo di Barletta al Legno della Croce è il triplice voto voluto dai barlettani e autenticato dall’allora amministrazione comunale che innalzava il Santo Legno della Croce a Compatrona della Città (in primo luogo con San Ruggero Vescovo poi dalla seconda metà del 1600 con la Vergine dello Sterpeto) . Triplice perché avvenuto nel 1496-1515-1656. Tali voti sono legati a terrificanti eventi che segnarono la Città di Barletta (ossia la peste e i violentissimi terremoti) ma i fedeli, sapendo del grande privilegio che avevano in città, ovvero la Vera Croce di nostro Signore Gesù Cristo, elevarono preghiere e voti affinchè potessero essere liberati da tali gravi calamità. E così fu. Il popolo di Barletta riconobbe l’Insigne Reliquia come foriera di favori spirituali Celesti, e ne rimasero per sempre legati.

A custodire la Reliquia, ad incrementarne il culto e la devozione e a portarne avanti le tradizioni è la Venerabile Arciconfraternita del Santo Legno della Croce, ufficialmente costituita nel 1781 con Regio Assenso di Re Ferdinando IV di Borbone, anche se si ha notizia della sua presenza nella Basilica del Santo Sepolcro già dal XVII secolo.

mercoledì 11 Settembre 2019

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