Cultura

Silvio Orlando conquista il pubblico del Curci: applausi scroscianti per “La vita davanti a sé”

Sonia Tondolo
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Silvio Orlando sul palco del Teatro Curci di Barletta
L'attore ha interpretato Momò, bimbo di 10 anni del romanzo di Romain Gary
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Silvio Orlando è stato Momò per tre sere sul palco del teatro Curci di Barletta. Il famoso attore napoletano ha portato nella Città della Disfida la trasposizione teatrale del romanzo di Romain Gary “La vita davanti a sé”. Durante i tre incontri l’artista (accompagnato dall’ Ensamble dell’Orchestra Terra Madre) ha interpretato il bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani.

Attraverso il suo racconto, Silvio Orlando ha condotto gli spettatori del Curci all’interno delle pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò, trasmettendo, attraverso le sue spiccate doti interpretative, la leggerezza (e naturalezza) tipiche del bambino che vive il suo dramma.

Il piccolo e claustrofobico mondo del protagonista bè stato ben trasmesso dalla scenografia: scarsa ma essenziale. Per colpire gli spettatori, dunque, è bastata l’ottima capacità dell’attore, in grado di rapire l’attenzione della platea per 90 minuti. Per farlo gli è servito un solo strumento: il racconto.

A rendere più semplice il compito dell’attore è stato sicuramente il genio di Gary, in grado di anticipare ideologie sul tema della convivenza tra culture e stili di vita diversi.

Silvio Orlando, consapevole della forte carica motiva che avrebbe trasmesso agli spettatori, pochi minuti prima dell’inizio dello spettacolo, ha invitato tutti a spegnere i cellulari. “Per un’ora e mezza – ha esclamato – il mondo può dimenticarsi di voi e voi del mondo”. La sua missione può ritenersi più che riuscita: il pubblico del Curci si è dimenticato del mondo così come conosciuto. In un’ora e mezzo il mondo è stato visto con gli innocenti occhi di Momò. Il tutto è avvenuto attraverso una sola ma importante riflessione: quanto sia importante saper amare. Emblematica la sua frase finale: “Pensavo fosse un grande amore e invece era solo un uovo”.

lunedì 7 Marzo 2022

(modifica il 12 Luglio 2022, 13:22)

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