10 giugno 1229: Federico II di Svevia (1220-1250) di ritorno dalla IV Crociata in Terra Santa, si ferma due mesi nel castello di Barletta, per riorganizzare la riconquista del Regno contro lo Stato Pontificio che lo aveva avversato durante la sua assenza
Lo straordinario successo di Federico, la conquista di Gerusalemme, anziché esaltare il Papa, l’irascibile Gregorio IX, lo irritò ulteriormente al punto che incoraggiò i nemici del sovrano (i clavisegnati) ad invadergli le terre del Sud.
Preoccupato della piega che avevano preso le cose in Puglia, il 1° maggio del 1229 Federico abbandonò la Terrasanta e fece ritorno in Italia.
Sbarcato a Brindisi, nello stesso porto da cui era partito, il 10 giugno si portò a Barletta dove aveva convocato i suoi collaboratori più stretti: Pier delle Vigne, Tommaso d’Aquino gran giustiziere del Regno ed Ermanno di Salz, gran maestro dei cavalieri Teutonici. E di qui, dalla reggia che lui stesso aveva ingrandito in quegli anni, predispose la linea strategica di una tempestiva ed efficace reazione contro il papa.
Barletta diventerà così base di partenza per il suo esercito, sede strategica della sua residenza, luogo in cui si sentiva al sicuro. Anche se il castello non è citato nelle fonti, la presenza di Federico nella fortezza è sottintesa, visto che considerava infido l’atteggiamento della stessa città.
Didascalie:
Federico II di Svevia
L’imbarco e la partenza (miniatura del tempo)