30 aprile 1799: I Francesi occupano Barletta. Il generale Sarrazin, capo del contingente francese, impone alla città una taglia di 20.000 ducati per liberarla dall’occupazione
Negli anni che vanno dal 1801 al 1805, non tutto il reame tornò sotto la monarchia borbonica. Una parte del Regno, infatti, restò sotto il protettorato francese, che occupò le città della riviera adriatica, e quindi anche la nostra, con una forza di invasione di 16mila uomini.
Dopo un momentaneo allontanamento in seguito alla pace di Firenze del 18 febbraio del 1801, i Francesi rientrarono a Barletta nel giugno del 1801. Le truppe occuparono il castello, mentre il generale Sarrazin occupò il palazzo dei conti Marulli, in via della Selleria (oggi Corso Garibaldi).
Questa prima occupazione francese a Barletta, negli anni che vanno dal giugno 1801 all’ottobre del 1805, non lasciò buona memoria di sé. A onta infatti dell’entusiasmo con cui i regnicoli avevano accolto gli ultramontani, la loro occupazione si rese invece spesso intollerabile.
Per colmo d’impudenza il generale Sarrazin impose alla città un contributo di 20mila ducati che dovevano essere pagati entro 24 ore, pena il saccheggio della città! I patrizi barlettani ne raccolsero appena 5.600, ma crescendo il fermento fra la popolazione, il generale fu costretto ad accontentarsi della cifra raccolta. (R. RUSSO, Barletta la Storia, Editrice Rotas – Barletta 2004)
Didascalia: Palazzo Marulli De Martino