20 aprile 1860: Pio IX (1846-1878) eleva la chiesa di S. Maria Maggiore di Barletta a cattedrale arcivescovile, aeque et principaliter con quella di Trani
Con Bolla “Imperscrutabili” del 20 aprile 1860, Papa Pio IX elevò a Barletta al prestigioso rango di sede arcivescovile con potestà pari a quella tranese, innalzando il Capitolo Cattedrale allo stesso rango di quello tranese.
Quali furono i motivi di questa decisione? Il Motu Proprio, di cui riportiamo ampi stralci, ne parla diffusamente. L’analisi del pontefice, oltre che per ragioni religiose, è interessante anche in una prospettiva storica perché, mentre nella prima parte ricostruisce tutti gli antefatti della vicenda, nella seconda si sofferma sulla città, offrendone uno spaccato di vita straordinariamente analitico e attendibile.
"Barletta – scrive lo stesso pontefice – è una città del Regno napoletano ricca di molti e importanti meriti. Ha un porto molto attivo sul Mare Adriatico, è cinta da mura guarnite di torri, è considerevole per la grandezza della sua popolazione e dei suoi forestieri.
Barletta spicca per la religiosità, per nobiltà, ricchezza e costruzioni abitative, e inoltre possiede un grande territorio. Ospita tre ospedali, un grande orfanotrofio, diverse chiese e pubblici oratori, pie confraternite, oratori e monasteri ambi sessi. Tre collegiate, delle quali la prima e la più insigne è quella di Santa Maria Maggiore opportuna a ricevere degnamente la dignità di cattedrale. Innalziamo la suddetta chiesa a titolo e dignità arcivescovile, ed ivi si stabilisca la sede, la cattedrale, la dignità arcivescovile del suo prelato, il quale perpetuamente presiederà alla città, alla chiesa, al popolo e al clero di tutta la Diocesi. (R. RUSSO, Barletta la Storia, Editrice Rotas – Barletta 2004)
Didascalie:
Papa Pio IX
La Cattedrale di S. Maria Maggiore in un’incisione dell’Ottocento