6 aprile 1946: Prime votazioni del dopoguerra vinte dalla DC con 13.268 voti. Al PCI e al PSI ne vanno rispettivamente 6225 e 3872, alla destra 1985
Le prime elezioni amministrative del dopoguerra si tennero a Barletta il 6 aprile 1946 e videro la schiacciante vittoria della Democrazia Cristiana, il partito dei cattolici che continuava l’azione politica del vecchio partito popolare sturziano, emancipato dalla gerarchia ecclesiastica.
Primo sindaco della città fu eletto il democristiano Isidoro Alvisi. L’amministrazione occupava i locali di palazzo Bonelli, in fondo a corso Garibaldi. L’esecutivo risultava così composto: vicesindaco, Giuseppe Dimiccoli, assessori Michelangelo Balice, Ruggiero Cafagna, Domenico Defazio, Giovanni Dinunno, Mauro Imbrioscia, Ruggiero Lanotte, Giuseppe Giovanni Paparella.
Fra i consiglieri eletti c’erano nomi nuovi rispetto al precedente ventennio, fra i quali Vito Monterisi, Michele Mascolo, Michele Delvecchio, Francesco Tatò, Tommaso Francavilla, Rinaldo Alvisi, Luigi Criscuoli, democristiani; Francesco Capacchione socialista e Teodoro Giannone comunista.
I primi problemi che la prima giunta democratica del dopoguerra fu chiamata ad affrontare furono quelli dell’estrema indigenza della popolazione più povera, della mancanza di casa, della inadeguata produttività, dell’arretratezza industriale.
Molti furono i problemi impostati e avviati a soluzione dal sindaco, a cominciare da un vasto piano di edilizia popolare a beneficio dei lavoratori senza casa. Ma apprezzabili furono anche le realizzazioni nel campo dei lavori pubblici, della sanità, dell’agricoltura, del commercio, della viabilità, della sanità e così via. Della sua Amministrazione, Isidoro Alvisi ci ha lasciato un rendiconto estremamente documentato su quello che aveva programmato di realizzare, arricchito da un gran numero di fotografie.
Didascalie:
Il sindaco Isidoro Alvisi
Palazzo Bonelli, sede temporanea del palazzo di città