Tutti, non solo ieri mattina, varcando il cancello della scuola «Ettore Fieramosca» hanno dedicato una preghiera al piccolo Alessandro. Lo hanno fatto con le lacrime agli occhi e il cuore lacerato dal dolore.
Quella sfilza di necrologi
sul muro dell’istituto diretto da Francesco Messinese, anche quando non
ci saranno più, continueranno a rappresentare l’icona dolorosa e
indimenticabile di una morte che ha segnato tutti e che rimarrà nel
cuore di tutti.
Ale, così lo chiamavano i suoi
amici più cari, con la sua nuova dimensione di angelo che sorride dal
cielo, ha offerto a tutti – grandi e piccoli – un grande e profumato
insegnamento: amare la vita, nonostante tutto.
Alessandro Dargenio, appena tredicenne, purtroppo è volato in cielo
troppo presto. La sua è stata una vita segnata negli ultimi anni dal
dolore, ma incardinata sull’amore di mamma Amalia, di papà Giuseppe, del
fratellino Dario e di tutti i familiari. Ha lottato contro la terribile
malattia con grande dignità, regalando a tutti i suoi compagni di
classe della III H e all’intera comunità scolastica il più bel ricordo
che si potesse immaginare. Sabato pomeriggio, nella chiesa di Santa
Maria degli Angeli, quella bara bianca ha «raccontato» a tutti che anche
una vita così breve può rappresentare un esempio di coraggio, unico nel
suo genere. Una lezione di umanità che rimarrà scolpita nel cuore di
tutti.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno del 3/03/2020
riposa in pace piccolo Angelo
non ci sono parole…..non si puo' accettare una morte così prematura….devastante