La Polizia di Stato, a Barletta, ha eseguito una ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emesso dal Tribunale di Trani a carico di J.S., albanese di 34 anni, irregolare sul territorio nazionale.
Costui maltrattava la moglie, 26enne albanese, con continue aggressioni fisiche e verbali; in applicazione del codice Kanun (il più importante codice consuetudinario albanese, di tipo patriarcale e basato sul clan, ndr), la costringeva ad ubbidire a qualsivoglia suo comando, come non sedersi a tavola con i suoi famigliari o a consegnargli la paga percepita a lavoro</strong>; quotidianamente minacciava di farla a pezzi, proferendole frasi del tipo: “Pxxxxxa, pxxxxxxxxa, sei venuta in Italia per fare la pxxxxxxxxa?”, e in diverse occasioni, picchiandola, le aveva cagionato lesioni.
In una circostanza, a causa dell’irrequietezza della figlia minore, l’arrestato la colpì con un pezzo di legno in faccia, spezzandole due denti e in un’altra, quando la donna, dopo i continui soprusi aveva trovato il coraggio di dirgli che voleva divorziare, le legò mani e piedi, e dopo averle infilato un calzino in bocca per non farla gridare, tagliandole il palmo di una mano con un coltello, la minacciò di andare oltre.
La vittima è stata assistita dal personale del Centro Antiviolenza “Giulia e Rossella” di Barletta.
Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato condotto presso la Casa Circondariale di Trani.