Cronaca

Rogo di materiali pericolosi a ponente, denuncia contro ignoti ai Carabinieri

La Redazione
Presentata ieri al Comando Carabinieri di Barletta dal giornalista Nino Vinella
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Una denuncia contro ignoti per la catasta abusiva di materiale combustibile ed il successivo rogo incendiario sul suolo del lungomare Pietro Mennea, litoranea di Ponente, è stata presentata ieri al Comando Carabinieri di Barletta dal giornalista Nino Vinella che ha dichiarato:

“Ho voluto rivolgermi direttamente alla giustizia perché mi sono sentito “persona offesa” da tutta questa brutta storia. Offeso come cittadino barlettano. Offeso come giornalista. Offeso come rappresentante di alcune associazioni. Offeso infine dal più generale senso di mancato rispetto delle istituzioni e della legalità oltre gli annunci e perfino anche oltre le disposizioni tardivamente applicate dagli apparati preposti a tanto.

Lo sfregio ambientale perpetrato su quei luoghi, che una inopportuna toponomastica lega nel male al nome del più grande atleta al mondo come Pietro Mennea invece di riconoscergli nel bene l’aura meritata dalla carriera sportiva ed umana, è una vergogna assoluta per la Città di Barletta.

Ora attenderò gli esiti dell’indagine e di tutte le azioni – sul piano penale quanto amministrativo e civile – che la Procura della Repubblica di Trani intenderà porre in essere non solo per accertare le responsabilità personali ma soprattutto per riordinare un sistema di controlli veri sul Territorio da parte degli organismi sul versante della prevenzione”.

Ricordiamo che rammarico e protesta sono stati espressi dai rappresentanti delle Associazioni coordinatesi nel “Libero raggruppamento per l’ambiente di Barletta” (Nino Vinella per Archeoclub d’Italia Onlus Canne della Battaglia – Barletta; Carmine Dellaquila per Barletta sui pedali; Giuseppe Renato Palmitessa per FareAmbiente M.E.E.; Benedetto Cancelliere per G.E.P.A. Guardie Ecozoofile Protezione Ambientale Onlus). Il Raggruppamento era infatti tempestivamente intervenuto pubblicando una propria relazione tecnica attestante la pericolosità di quella catasta, ribadendo di dover salvaguardare le migliori e più sane tradizioni storico-culturali di Barletta circa il rito delle “fanove” da tutelare ma nel rispetto di sicurezza e legalità.

La catasta di materiali pericolosi al Paraticchio sotto le storiche mura del Carmine, che l’ordinanza di sgombero immediato emanata dal sindaco Cannito e controfirmata dal dirigente ambiente Lamacchia imponeva ai nove proprietari di eliminare, è stata bruciata da mano ignota nel primo pomeriggio del 3 dicembre. I vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno assistito al finale di una brutta storia dove l’ignoranza e lo sfregio alla cittadinanza intera si sono mescolati (come rilevato sui social) all’assoluto rifiuto di ogni legalità da parte degli ancora anonimi autori della bravata consumatasi dopo pranzo alla luce del sole ed in piena vista nelle dirette facebook.

Tornando all’ordinanza, nel provvedimento (pubblicato all’albo informatico comunale ma divenuto purtroppo una inutile prova di facciata perché sopraggiunto troppo tardi rispetto alla nascita della catasta) si legge la tempistica di quanto fatto e di ciò che invece si è atteso troppo tempo per poter essere utile: “Eseguire sul terreno posto tra via Mura del Carmine e la litoranea Pietro Paolo Mennea e precisamente sotto le Mura del Paraticchio con la massima urgenza e comunque non oltre 5 giorni dalla notifica della presente, gli interventi di rimozione dei rifiuti ivi presenti. Al termine delle operazioni eseguite in ottemperanza alla presente ordinanza, dovrà essere trasmessa al Settore Ambiente del Comune di Barletta e al Comando di Polizia Locale, dettagliata relazione sugli interventi eseguiti”. In premessa l’ordinanza osserva come “il terreno compreso tra via Mura del Carmine e la litoranea Pietro Paolo Mennea e precisamente sotto le Mura del Paraticchio, di proprietà privata e marginalmente di proprietà comunale, è stato oggetto di illecito abbandono di rifiuti quali pedane di legno, mobili dismessi dalle utenze domestiche e di altri rifiuti speciali comprese piccole quantità di rifiuti di demolizione edile. Tale situazione è stata segnalata dal Comando di Polizia Locale con annotazioni di servizio dalle quali si evince che i proprietari del suolo non avrebbero ancora provveduto a rimuovere detti rifiuti e che tale accumulo illecito di rifiuti in legno non idonei alla combustione, in quanto rifiuti speciali, da parte di persone non identificate, è probabilmente collegato al prossimo evento della festività dell’Immacolata Concezione e precisamente per l’evento del 7 dicembre (vigilia di tale festività) quando è uso della tradizione realizzare ed incendiare cataste di legno vergine. Le annotazioni di servizio del Comando di Polizia Locale evidenziano che in caso di combustione di tali rifiuti trattati con impregnanti, potrebbero determinarsi problemi per la salute, la sicurezza e l’incolumità delle persone, derivanti da emissioni in atmosfera moleste e nocive, ed anche le ceneri derivanti da tale combustione potrebbero creare problemi di inquinamento del suolo, per cui si chiede di attivare una procedura di urgenza, in considerazione dell’approssimarsi della festività dell’Immacolata Concezione, per la rimozione da parte dei proprietari dei suoli di tali rifiuti scaricati abusivamente. Sussiste la responsabilità dei proprietari per l’omessa vigilanza e corretto mantenimento dello stato dei luoghi, e risulta necessario ordinare urgentemente ai medesimi proprietari dell’area i necessari lavori di pulizia ambientale, al fine di salvaguardare la salute pubblica, l’incolumità pubblica e l’ambiente. il mancato rispetto di una delle disposizioni prescritte con l’ordinanza sindacale, comporterà la denuncia all’autorità giudiziaria il Settore Ambiente avrà cura di provvedervi in danno e spese dell’inadempiente, nei confronti del quale sarà promossa azione di rivalsa per il recupero delle somme”.

Sempre le Associazioni del “Libero raggruppamento per l’ambiente di Barletta” hanno constatato quanto ancora una seria coscienza di rispetto delle regole relativamente al rispetto dell’ambiente debba passare attraverso più serrati ed effettivi controlli, favorendo nel contempo la piena riscoperta di una tradizione antichissima alla quale ciascuno può contribuire ma sempre e soltanto nel rispetto dei concetti a cui le Associazioni hanno inteso richiamarsi anche in futuro con l’elaborazione di una progettualità condivisa ed eco-sostenibile.

mercoledì 5 Dicembre 2018

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Rocco
Rocco
5 anni fa

Ok i proprietari devono tenere i luoghi puliti ed in ordine, ma chi dovrebbe vigilare e tutelare la proprietà privata, in questo periodo dove è stato?