Cronaca

Querela da Timac, la difesa del Forum Salute e Ambiente

La Redazione
"Abbiamo riportato, in sintesi, le richieste del Forum, già contenute dettagliatamente nel testo della deliberazione approvata in Consiglio Comunale"
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“Quando abbiamo appreso di essere state querelate dalla Timac Agro Italia in quanto firmatarie, come rappresentanti del Forum Salute e Ambiente di Barletta, di un comunicato stampa diffuso lo scorso 7 novembre, siamo rimaste alquanto interdette per la semplice ragione che non ci risultava di aver scritto qualcosa relativamente all’azienda suddetta”. Sabrina Salerno e Sandra Parente, destinatarie di una querela da parte dell’azienda per i presunti contenuti diffamatori della loro indirizzata alla stampa all’indomani di un incontro con l’Amministrazione cittadina, replicano a mezzo stampa alle accuse mosse da Timac.

“L’intento del comunicato “incriminato”, infatti, era quello di esporre come fosse andato l’incontro tenutosi tra l’amministrazione Cannito ed il Forum Salute e Ambiente durante il quale si è discusso delle due deliberazioni di iniziativa popolare “Strategia Rifiuti Zero” e “Monitoraggio ambientale”, sottoscritte nel 2015 da 1164 [a fronte delle 600 richieste dallo Statuto comunale] ed approvate dal Consiglio Comunale, la prima a marzo e la seconda a novembre dell’anno successivo.
La Timac Agro Italia viene nominata in relazione alla deliberazione sul “Monitoraggio Ambientale” in quanto impianto sottoposto alla normativa sull’IPPC [acronimo di “Integrated Pollution Prevention and Control”, ossia prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento] che subordina l’attività degli impianti industriali che presentano elevato rischio di inquinamento ad una particolare autorizzazione pubblica [denominata AIA – Autorizzazione Integrata Ambientale].
Abbiamo riportato, in sintesi, le richieste del Forum, già contenute dettagliatamente nel testo della deliberazione approvata in Consiglio Comunale, riguardo la necessità di attivare azioni parallele e accessorie rispetto a quelle già portate avanti perché previste dalle AIA delle due aziende IPPC, Timac Agro e Buzzi Unicem, o dal Protocollo d’Intesa voluto dall’amministrazione Cascella e che vede coinvolti la Provincia Barletta – Andria – Trani, la Regione Puglia, l’ARPA Puglia, la ASL Bat e il CNR-IRSA, ed esclusi i cittadini. In particolare, il Forum chiede da anni di approfondire le emissioni che insistono nella zona industriale al fine di promuovere il tanto agognato, a livello internazionale, sviluppo sostenibile in grado di armonizzare gli aspetti economici, sociali e ambientali di una comunità nel rispetto del principio della responsabilità intergenerazionale, oggi più che mai indispensabile e improcrastinabile.
Nessuna norma vieta ad una comunità di portare avanti azioni di monitoraggio ambientale in autonomia investendo risorse della collettività, mentre riteniamo sia doveroso seguire ed alimentare la prassi che relaziona le patologie sofferte da una popolazione agli inquinanti che insistono sul territorio da essa abitato, anche al fine di fornire agli enti pubblici strumenti utili a valutare se e quali misure porre in essere per salvaguardare salute e ambiente.
Questo perché obiettivo del Forum è proprio la protezione dell’ambiente e della salute dei cittadini che, da tempo, esprimono la loro preoccupazione riguardo lo stato di salute del territorio. Per far ciò abbiamo ribadito la necessità di coinvolgere ed informare i cittadini, in forma singola e associata, durante i processi decisionali riguardanti questioni suscettibili di impattare su ambiente e salute, così come previsto dalla normativa IPPC, in linea con i principi della Convenzione di Aarhus “sull’accesso alle informazioni, la partecipazione dei cittadini e l’accesso alla giustizia in materia ambientale”.
Essere accusate da una multinazionale di parlare a sproposito, causando una lesione all’immagine dell’azienda, diffamando e arrecando danno alla sua reputazione, offende l’impegno che da anni offriamo gratuitamente alla comunità di Barletta e del territorio circostante, sottraendo tempo e risorse alla nostra vita privata per difendere diritti e beni comuni”.

domenica 18 Novembre 2018

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