Cronaca

Arrestati il re delle truffe dei bonus di Barletta e il suo commercialista di Bisceglie

La Redazione
L'operazione della Guardia di Finanza
440 milioni gli euro sottratti allo Stato con il commercio di falsi crediti di imposta
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440 milioni di euro sottratti allo Stato con il commercio di falsi crediti di imposta riguardanti le misure intraprese dal governo per far fronte all'emergenza Covid: bonus facciate, sisma bonus e locazioni. Questa la truffa smascherata dalla Guardia di Finanza di Rimini lo scorso gennaio durante l'operazione Free Credit. 

In quell'occasione era stato sciolto un sodalizio criminale per un totale di 8 arrestati e 80 indagati, con due rami, uno riminese e l'altro pugliese. Mancavano all'appello due figure di ramo pugliese, latitanti: il commercialista di Bisceglie e l'imprenditore di Barletta, conosciuto anche come "il re dei bonus".

I due, durante i giorni della maxi operazione erano in vacanza nella Repubblica Dominicana e in Colombia.

Quella in cui rientrano i due pugliesi è una vera e propria associazione a delinquere: durante l'operazione Free Credit sono state disposte 35 misure cautelari personali di cui 8 in carcere e 4 ai domiciliari nonché 23 interdittive di cui 20 all’esercizio di impresa nei con-fronti di altrettanti imprenditori e 3 all’esercizio della professione nei confronti di altrettanti commercialisti, in quanto ritenuti componenti di un articolato sodalizio criminale con base operativa a Rimini ma ramificato in tutto il territorio nazionale.

Gli esiti investigativi, suffragati dagli accertamenti bancari e dai dati pervenuti dall’Agenzia delle Entrate di Rimini e dalla Sogei S.p.A., hanno consentito di riscontrare l’esistenza del sopra menzionato sodalizio criminale, che ha operato secondo il seguente iter criminis comune alle tre casistiche di crediti d’imposta fittizi generati (Bonus locazioni, Sismabonus e Bonusfacciate):

  • tramite professionisti compiacenti, reperire società attive in grave difficoltà economica o ormai decotte, utili alla creazione degli indebiti crediti d’imposta;
  • sostituire il rappresentante di diritto di tali società con un prestanome, da cui ottenere le credenziali per poter inserire le comunicazioni di cessioni crediti nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, così da avere uno schermo in caso di futuri accertamenti;
  • inserire le comunicazioni dichiarando di aver pagato canoni di locazione superiori agli effettivi (persino oltre il 260.000%) o effettuato lavori edili mai iniziati, così da generare crediti di imposta non spettanti;
  • cedere i crediti d’imposta a società compiacenti e dopo il secondo passaggio a società terze inconsapevoli, così da rendere più difficile la ricostruzione.

Neppure le recenti modifiche normative introdotte dal c.d. decreto antifrode n. 157/2021 hanno scoraggiato i membri dell’organizzazione criminale, che ha continuato a perpetrare la truffa. Il profitto dei reati è stato:

  • investito in attività sia commerciali che immobiliari (subentro nella gestione di ristoranti, acquisto di immobili e/o quote di partecipazioni societarie);
  • veicolato, attraverso una fatturazione di comodo, verso alcune società partenopee per essere monetizzate in contanti;
  • trasferito su carte di credito ricaricabili business, con plafond anche di 50.000 euro e prelevato in contanti presso vari bancomat; – impiegato per finanziarie società a Cipro, Malta, Madeira;
  • convertito in cripto valute;
  • investito in metalli preziosi ed in particolare nell’acquisto di lingotti d’oro.

sabato 28 Maggio 2022

(modifica il 12 Luglio 2022, 13:01)

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