Attualità

Infermieri in Puglia, dubbi di legittimità su nuove procedure di reclutamento

La Redazione
Nel mirino la legge regionale pugliese n. 18 del 7 luglio 2020
scrivi un commento 1327

“La confusione regna sovrana: sulla copertura dei posti
riservati agli infermieri negli enti e aziende sanitarie pugliesi, la
Regione con il suo presidente e assessore alla sanità, Michele Emiliano,
continua a pasticciare”. A sostenerlo sono i tre presidenti degli Opi di
Bari, Bat e Brindisi, Saverio Andreula, Giuseppe Papagni e Antonio
Scarpa
che puntano il dito contro la legge
regionale 18 pubblicata lo scorso 7 luglio
sul bollettino ufficiale
della Regione Puglia. Quella legge, concernente “Misure di
semplificazione amministrativa in materia sanitaria”, all’articolo 10
(quello con il quale si regolano gli incarichi a tempo determinato)
determina, a giudizio dei presidenti degli OPI pugliesi, un vero
pasticcio: “Si dà la possibilità di trasformare il rapporto di lavoro da
tempo determinato a indeterminato al personale
infermieristico e agli altri operatori sanitari che al 31 dicembre del
2019 ricoprivano rapporti di lavoro con aziende o enti del servizio
sanitario regionale della Puglia, ma discrimina altri lavoratori
che
hanno prestato attività in periodi diversi e soprattutto quanti hanno
aderito al bando di mobilità che la stessa regione a bandito per 566
posti” sottolineano Andreula, Papagni e Scarpa.

“L’articolo 10 è di
dubbia legittimità – aggiungono i tre presidenti degli OPI pugliesi –
oltre ad essere incomprensibile nella sua ratio perché è in
contraddizione con l’avviso pubblico, per soli titoli, bandito dalla Asl
Bari per conto della Regione Puglia e con il quale si prevedono 566
posti negli enti e nella aziende sanitarie
pugliesi”. A quell’avviso pubblico, chiuso il 19 gennaio scorso, hanno
partecipato 1500 infermieri
(versando anche una quota di dieci euro).
“Quegli infermieri attendono ancora la pubblicazione della graduatoria
con la legittima aspirazione di tornare a lavorare in Puglia così da
potersi anche ricongiungere con i loro familiari” aggiungono i
presidenti degli OPI che sollevano il dubbio sui 6 mesi di colpevole
ritardo della Asl Bari nella pubblicazione della graduatoria di mobilità
per 566 infermieri: “Basterebbe un click vista la procedura
informatizzata” sottolineano Andreula, Papagni e Scarpa. “Non è che la Asl
Bari non muova foglia finché non lo voglia l’assessore Emiliano?” si
chiedono i tre presidenti degli OPI pugliesi. “Nella nostra regione a
fronte di una carenza di circa 4000 unità nelle sole strutture sanitarie
pubbliche che determinano disservizi e disagi di ogni genere ai
cittadini, si continua a “giocare” con formule di reclutamento che si
contrastano tra di loro e che rendono il mercato del lavoro
infermieristico inconcludente” è l’amara conclusione di Andreula,
Papagni e Scarpa.

martedì 14 Luglio 2020

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti