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Impossibilità di visitare parenti in ospedale, Asl BT risponde alle lamentele: “Direttive regionali”

La Redazione
Non ricade fra le responsabilità e competenze dell'Amministrazione comunale e del sindaco intervenire
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Molte sono state in quest’ultimo periodo le sollecitazioni ricevute dal sindaco Cosimo Cannito da parte di altrettanti cittadini che lamentano l’impossibilità di poter essere vicini ai propri congiunti ricoverati in ospedale, genitori anziani, figli, insomma gli affetti più cari.

Sollecitazioni che il primo cittadino non ha potuto fare altro che riportare al direttore generale della Asl Bt, Alessandro Delle Donne, non ricadendo fra le responsabilità e competenze dell’Amministrazione comunale e del sindaco intervenire sulle disposizioni che riguardano l’Azienda sanitaria.

Dalla direzione generale della Asl Bt hanno spiegato che le restrizioni agli ingressi e la organizzazione degli accessi per appuntamenti, nonché i controlli ai varchi unici dei presidi ospedalieri e territoriali, non solo rispondono a precise e dettagliate direttive regionali, ma hanno come obiettivo la sicurezza innanzitutto dei paziente e poi anche degli operatori. Soprattutto la sanità é tenuta al rispetto di tutte le norme a garanzia della sicurezza. I casi estremi, particolari o di comprovate esigenze, sono comunque già presi in considerazione e in tali casi i controlli sono molto rigidi. Viene inoltre ricordato che il ricovero avviene solo dopo esito negativo del tampone e anche gli interventi chirurgici in day service sono preceduti da tampone. Serve attenzione, quella stessa che viene indicata da tutte le linee guida in vigore.

“Comprendiamo il sacrificio imposto – ha detto Delle Donne – ma assicuriamo a tutti la possibilità di avere informazioni costanti sui propri cari e anche attraverso modalità web, nonché di portare effetti personali ai varchi, che vengono prontamente consegnati. In casi motivati e documentati potrà derogarsi solo dietro ponderata valutazione della direzione sanitaria di presidio. Gli ospedali devono essere luoghi di cura in cui dobbiamo garantire la massima sicurezza ai degenti che si trovano in condizioni di maggiore esposizione a rischi in quanto degenti bisognosi di recuperare nel minore tempo possibile ottimali condizioni di ripresa”.

“Per queste ragioni – ha detto il sindaco Cannito – e per senso civico, ribadendo anch’io il massimo della comprensione delle vostre ragioni, vi chiedo di avere pazienza e di collaborare perché anche in questo si possa tornare alla normalità”.

venerdì 26 Giugno 2020

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Maria P.
Maria P.
3 anni fa

È assurdo, chi ha emanato le direttive? Il solito Lopalco?

Renato D.
Renato D.
3 anni fa

Disposizione regionale? Come mai, invece, al Miulli di Acquaviva delle fonti la visita agli ammalati è già CONSENTITA? Forse il miulli è in un altra regione?