Le regole sugli spostamenti già previste dai Dpcm di marzo non cambiano: si
può uscire dalla propria abitazione esclusivamente per lavoro, per motivi di
assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute.
La circolare del ministero dell’Interno del 31 marzo si è limitata a
chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al
Viminale. In particolare, è stato specificato che la possibilità di
uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché
questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione
spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute.
Per quanto riguarda l’attività motoria è stato chiarito che, fermo restando
le limitazioni indicate, è consentito camminare solo nei pressi della
propria abitazione. La circolare ha ribadito che non è consentito in ogni caso
svolgere attività ludica e ricreativa all’aperto e che continua a essere
vietato l’accesso ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini
pubblici.
La medesima circolare ha ricordato infine che in ogni caso tutti gli
spostamenti sono soggetti a un divieto generale di assembramento e quindi
all’obbligo di rispettare la distanza minima di sicurezza. Le regole e i
divieti sugli spostamenti delle persone fisiche, dunque, rimangono le stesse.