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Coronavirus, emergenza economica: lettera aperta imprenditori BAT Assinpro

La Redazione
"Invochiamo un maggiore sostegno alle industrie, alle piccole e medie imprese, agli artigiani, alle partite iva"
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Pubblichiamo la lettera aperta a firma di Ruggiero Cristallo, presidente di ASSINPRO, l’Associazione degli Industriali della Sesta Provincia Pugliese, sull’emergenza sanitaria in atto e le sue ricadute economiche.

“Sono ore difficili per il nostro Paese.

L’emergenza Covid-19 è entrata oramai a far parte del linguaggio
quotidiano delle nostre famiglie: a casa, in tv, sui giornali, sui
social.

La stessa emergenza è entrata a far parte anche delle nostre
imprese, in un momento storico già contrassegnato dalle mille difficoltà
con le quali, noi imprenditori, dobbiamo imbatterci ogni giorno.

Ancora una volta, noi imprenditori, ci troviamo dinanzi ad una vera
e propria impresa, della quale non conosciamo tutt’ora modi e tempi.

Certo, al primo posto resta la salute pubblica, la salute di
tutti noi per la quale l’Italia, a dire il vero e al di là di qualche
eccezione, si sta distinguendo per maturità e responsabilità.

Ebbene, con la stessa maturità e responsabilità invochiamo un
maggiore sostegno alle industrie, alle piccole e medie imprese, agli
artigiani, alle partite iva
e, quindi, di conseguenza al loro indotto, ai loro fornitori e dipendenti, a tutti coloro
i quali prestano un servizio per le stesse.

Il Decreto ‘Cura Italia’ varato dal Governo nazionale va implementato,
deve dare certezze agli imprenditori e siamo sicuri che verrà fatto. In
questo momento, non servono gli slogan ma fatti concreti!

La stessa maturità e responsabilità la chiediamo agli Enti Locali
ed in particolare alle Amministrazioni Comunali della Città del nostro
Territorio, la provincia di Barletta-Andria-Trani. Alcune di esse, si
sono già adoperate, altre dovranno farlo
se vorranno dimostrare ‘vicinanza’ ai cittadini e alle imprese locali
che, negli anni, hanno deciso di restare, senza delocalizzare i propri
stabilimenti ed uffici.

Molte, infatti, sono le aziende che stanno continuando a lavorare e
a produrre economia, altre si sono comunque adeguate alla modalità
‘smart working’, sfruttando le nuove tecnologie del telelavoro,
garantendo nel contempo servizi e lavoro.

Infine, invochiamo la stessa maturità e responsabilità alla nostra categoria.
Dopo il contagio da Coronavirus, evitiamo lo spettro di un contagio
economico
che potrebbe portare solo ad un pericolosissimo ‘scarica
barile’: sarebbe dannoso per tutti
Noi, per l’Italia e per gli Italiani.

Rispettiamo, quindi, i nostri impegni con fornitori e lavoratori perché solo tendendoci la mano, usciremo dalla crisi.

Molti di Noi, per la verità, lo stanno già facendo e per sventare
la minaccia di esaurire i propri fondi personali o i risparmi faticosi
di una vita, prevedono di ricorrere addirittura a finanziamenti bancari.

Ipotizzare, al contrario, l’assenza di pagamenti, collasserebbe davvero l’intero Paese e con l’intero Paese, noi stessi.

Non utilizziamo l’attenuante Coronavirus nell’oggetto delle nostre PEC.

Continuiamo a lavorare seguendo le regole che questo momento
particolare ci impone. La dovuta distanza, l’utilizzo di mascherine e
guanti, il rispetto delle regole, il rispetto reciproco potranno
salvarci.

Consci della nostra maturità e responsabilità,

restiamo convinti che ancora una volta ne usciremo vincitori
(assieme ai medici, agli infermieri, al personale sanitario, ai
volontari a lavoro) perché senza impresa non c’è ripresa!”

giovedì 26 Marzo 2020

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