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Nutrigenetica, al convegno Rotary gli studenti dell’ITET “Cassandro Fermi Nervi”

La Redazione
I biotecnici del Triennio hanno assistito alla trattazione del tema da parte del dottor Prascina
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Nella cornice della sala ricevimenti “ Il Brigantino 2”, il 23 gennaio 2020 i biotecnici del Triennio dell’ITET “Cassandro Fermi Nervi” hanno preso parte al convegno organizzato dal Rotary Club di Barletta sul tema, esposto e trattato dal dott. Leonardo Prascina, “NUTRIGENETICA E MICROBIOTA INTESTINALE Centro di prevenzione del corpo umano”.

I ragazzi, consapevoli del fatto che oggi la Nutrigenetica e l’Epigenetica sono le nuove frontiere della biologia molecolare, volte alla conoscenza del metabolismo umano tramite lo studio del DNA e dell’espressione genica dettata dall’ambiente e dagli stili alimentari, hanno seguito con grande attenzione la dissertazione del dott. Prascina, brillante promotore di grandi e complesse tematiche, rendendole chiare e adatte a qualunque tipo di uditorio.

Infatti, il dott. Prascina, che da quindici anni segue il progetto genetico sulle patologie metaboliche come spin off dell’Università di Ferrara, occupandosi di indagini genetiche, da quelle forensi all’oncogenetica, ha spiegato come un test del DNA, di natura Nutrigenetica ed Epigenetica, possa dare informazioni importantiper prevenire patologie autoimmuni, sintomatologie gastrointestinali, artriti reumatoidi, sensibilità e intolleranze. Inoltre, ha evidenziato quanto sia importante lo stile di vita, specie in età adolescenziale e giovanile , dal momento che i nostri geni non cambiano nel corso della nostra esistenza, ma ciò che muta è la loro espressione, strettamente connessa al tipo di vita condotta. In tutto questo svolge un ruolo importante il “Microbiota Intestinale”, popolo di microorganismi che, albergando nell’intestino dell’uomo, aiuta ad assimilare il cibo, protegge da molte malattie, offrendo al suo ospite uno stato di benessere ed evidenziando la stretta correlazione tra lo stato di integrità fisica e l’alimentazione.

In pratica, una dieta ricca di fibre, per quanto dia la possibilità di favorire la maggiore biodiversità del microbiota, tuttavia non basta a determinare il recupero di microorganismi non più presenti nel microbiota intestinale da generazioni.

È stato infatti verificato che i microbi scomparsi dall’intestino della madre a causa di una dieta “occidentale” risultano definitivamente estinti nell’intestino del figlio immediatamente dopo il parto. Molti microrganismi, infatti, passano al neonato attraverso i contatti con la pelle, i capezzoli e le labbra della mamma, e se la mamma non li possiede, la trasmissione non può avvenire.

Quindi, alla luce di tutto ciò emerge quanto sia importante lo stile di vita, oltre alla componente geneticamente personale, in quanto ciò che circonda l’essere vivente viene sempre piùreinterpretato dalla genetica e, in particolare dalla nutrigenetica.

giovedì 13 Febbraio 2020

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