Attualità

Passi carrabili, a Barletta è far west: manca un adeguato censimento

Cosimo Giuseppe Pastore
I primi interrogativi sono già stati sollevati, ma solo un censimento sul territorio comunale potrà accertare posizioni non regolarizzate ed eventuali somme non riscosse
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Che la tassa di occupazione di suolo pubblico non sia tra le preferite dai cittadini è risaputo, ma che questo possa creare gli estremi per un danno erariale in capo all’Amministrazione comunale, cagionando gravi perdite in termini di introiti per le sue casse, lo è meno. A Barletta non c’è strada, vicolo o piazza su cui non si ergano segnaletiche di passi carrabili che consentono lo sbocco di un’area privata su una di pubblico passaggio. A stabilire il tariffario, nella città della Disfida, della tassa di occupazione di suolo pubblico (Tosap), è la deliberazione n. 86 del 10/05/2013 che individua tariffe calcolate al mq.

A mancare, invece, sembrerebbe essere un adeguato censimento del numero di tali occupazioni di suolo pubblico. Solo così, infatti, sarebbe possibile far emergere l’abusivismo di quanti hanno elaborato soluzioni “fai da te”, senza avvalersi delle autorizzazioni richieste o di chi, pur avendo tali autorizzazioni, potrebbe aver eluso, negli anni, il pagamento della tassa. Il rischio per il cittadino, in tal caso, stando a quanto disposto dal codice della strada, sarebbe la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 173 a 695 euro e a quella accessoria dell’obbligo del ripristino dei luoghi, a carico dell’autore della violazione stessa e a proprie spese.

L’abusivismo dilagante

Tuttavia, proprio la tenuità sanzionatoria e i controlli, pressoché inesistenti, non hanno fatto altro che incentivare fenomeni di abusivismo. Il risultato è la presenza di decine e decine di segnaletiche, dalla dubbia regolarità, risalenti a più di un ventennio fa, come rivelano i numeri di concessione e gli anni su di esse riportati. Lo scopo di ritagliarsi uno spazio di libero ed indisturbato accesso dinanzi alla propria attività commerciale, deposito, garage o abitazione che sia, diventa così un diritto acquisto, sottratto alle opportune verifiche del caso. Se a questo si aggiungono le soluzioni artigianali che proliferano in alcuni quartieri cittadini, tra cartelli sprovvisti di numeri di concessione e scritte su saracinesche e portoni che invitano a lasciare libero il passaggio, si comprende l’urgenza della questione.

Il rischio di un danno erariale

Lo spettro di un potenziale danno erariale non è poi così lontano e i primi interrogativi, già sollevati a Palazzo di Città e destinati a tenere banco nelle prossime settimane, non fanno che confermare questo timore. Non si tratterebbe certo di un caso isolato, data la ricca casistica riscontrabile sull’intero territorio nazionale. È chiaro come solo un censimento sul territorio comunale, possa accertare posizioni non regolarizzate e somme non riscosse per importi che ben potrebbero fare la differenza per le casse comunali ed essere investiti per interventi che, a tutt’oggi, mancano di un canale finanziario a cui fare riferimento.

Ed è in tale direzione che potrebbero configurarsi gli estremi per un danno erariale, nonché per l’accertamento delle connesse responsabilità amministrative e contabili per le quali, organo competente, è la Corte dei Conti. Nell’ipotesi di specie, si tratterebbe di un danno erariale diretto e di natura patrimoniale, definito dalla legge come un danneggiamento o una perdita di beni o denaro prodotto alla propria o ad altra amministrazione o come il mancato conseguimento di incrementi patrimoniali.

lunedì 16 Settembre 2019

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Domenico Laurent
Domenico Laurent
4 anni fa

Ormai è terra di nessuno. Ognuno fa come gli pare , basta svegliarsi la mattina presto e occupare un suolo pubblico.
Però siate contenti che avete avuto Jovanotti e a breve la Disfida.

Cirillo Saverio.
Cirillo Saverio.
4 anni fa

Visto che vogliono controllare ( fanno bene) i passi carrabili, in contemporanea perché non controllano i posti riservati ai disabili? Barletta sembra una città con una altissima quota di disabili aventi e non aventi diritto.