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Bit Milano 2019, Puglia Imperiale “cenerentola” del turismo regionale

La Redazione
Gli arrivi non si discostano fra il 2017 e il 2018: nemmeno il cinque per cento del totale pugliese, dove galoppano Salento e Gargano-Daunia
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Dalla Bit appena conclusa a Milano la conferma: il territorio della BAT sempre fanalino di coda. Anche i dati diffusi ufficialmente dall’assessorato regionale al turismo lo confermano. Nonostante gli annunci e gli sforzi da parte delle singole realtà. Ecco la nota del giornalista Nino Vinella, presidente del Comitato Italiano pro Canne della Battaglia, soggetto fondatore del partenariato nel Patto terrritoriale.

“Purtroppo Puglia Imperiale resta così solo nel nome ma ultima della Puglia turistica che conta. L’ennesima conferma è venuta dalla Bit appena conclusa a Milano, dove lo stesso assessorato regionale al turismo, pur esaltando il complessivo trend più che positivo, ha evidenziato le brutte statistiche riconducibili al territorio della BAT.

Gli arrivi non si discostano fra il 2017 e il 2018: nemmeno il cinque per cento del totale pugliese, dove galoppano Salento e Gargano-Daunia. E la situazione peggiora poi per le presenze, che scendono intorno al tre per cento.

Il che significa solo una cosa: i pochi turisti che pure arrivano se ne vanno altrove senza rimanere il tempo necessario a creare reddito per chi opera.

E chi opera, bravo lui, resta in media regionale intorno all’85 per cento come soddisfazione dei viaggiatori e come dovunque nel resto della Regione. Il che significa un’altra cosa: ristoranti, alberghi, pub, bar e quant’altro lavorano dalle nostre parti come tutti gli altri colleghi di Salento e Gargano ma senza ricavarci valore aggiunto economico per loro e per il territorio… Siamo anche esclusi dalle maggiori mete definite eccellenti in tutta la Puglia che conta e che fa economia dal turismo, dove Vieste diventa la reginetta assoluta primatista regionale.

La BAT resta dunque “cenerentola” nonostante gli annunci e le mille promesse da parte della politica, impedita a fare sistema da una evidente inadeguatezza nel creare una stabile piattaforma dove tutti, ma veramente tutti, possono dare una mano.

Il Comune di Barletta, per esempio, ha finanziato le spese di rappresentanza per la partecipazione di un gruppo di esponenti partiti dalla Città della Disfida: 3.660 euro “investiti” nell’utilità, dicono, di presentare alla BIT il ritorno del Certame Cavalleresco dopo anni di assenza. Compreso un ufficio stampa dedicato allo specifico obiettivo da conseguire.

Ma chi l’ha detto al pubblico della BIT? Da quanto ne sappiamo, non certo il sindaco ma il vicesindaco. Chi l’ha fortificato di competenze? La dirigente agli affari generali, non certo l’assessore competente al turismo… E si doveva parlare anche della (presunta) candidatura di Canne della Battaglia (o della Battaglia di Canne?) come sito patrimonio mondiale dell’Unesco. Anch’essa non pervenuta”.

giovedì 14 Febbraio 2019

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