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Uffici statali nella BAT, Grimaldi: “Dopo la sicurezza, istituire quelli culturali”

La Redazione
"L'istituzione dell'Archivio di Stato provinciale non comporterebbe alcun onere aggiuntivo in quanto radicati e già operanti nel territorio provinciale ben due Sezioni"
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Il pensiero, alla fine del 2017, poteva avere come titolo “ Quando la nave affonda…” e non sarebbe stato più azzeccato di così, visto quello che stava accadendo nella storia recente della Provincia BAT.

Ora invece, con l’inaugurazione, il 27 luglio scorso, dei presidi provinciali delle forze dell’ordine, rispettivamente Questura ad Andria, Carabinieri a Trani e Guardia di Finanza a Barletta, presidi di sicurezza fondamentali per la prevenzione e repressione dei reati in un territorio ad alto rischio criminalità organizzata, sembra essere giunta in modo concreto, la resurrezione di una Provincia e del suo territorio, data per morta o meglio mai nata.

Infatti si è passati dalle dichiarazioni personali dell’ex Primo Ministro Renzi “Le Province sono il male del paese, la causa delle tasse. Senza Province l’Italia sarà un paese migliore” a quelle più realistiche del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese la quale ha affermato “Ritengo che oggi l’apertura contemporanea, in ciascuno dei tre capoluoghi, Barletta, Andria e Trani, di un presidio di sicurezza, sia un grande momento di affermazione di sicurezza del territorio e del diritto di ognuno a essere liberi”. 

E' vero anche, però, che il ritorno in vita (amministrativa) della Provincia ofantina, non è stato ancora certificato perché alcune funzioni vitali non sono effettivamente ripristinate. E si perché, volendo parafrasare una famosissima frase dei Vangeli, si potrebbe affermare “non di sola sicurezza vive una comunità ma anche di cultura”.   

L’interesse a valorizzare e proteggere quel patrimonio culturale che potrebbe, anzi dovrebbe, costituire la prima risorsa economica, è confermato dallo stesso Ministro della Cultura Franceschini quando afferma che  “Bisogna intraprendere un percorso di crescita civile e allo stesso tempo economica e occupazionale, coerente con la vocazione profonda dell’Italia. La cultura non è solo la narrazione di quello che siamo stati. L’intreccio unico tra storia, identità e bellezza è la chiave per costruire il nostro futuro”. Come non concordare.   

Come realizzare questo? Semplice “copiando” quanto fatto con i presidi della sicurezza, istituire nella BAT quelli culturali.

E qui nasce spontanea la domanda: perché la Sezione di Archivio di Stato della consorella Città di Fermo, diventata Provincia con Barletta con la legge 11 giugno 2004, n. 148, è stata soppressa e con il medesimo decreto del 28 dicembre 2007, passata allo status di Archivio di Stato e quella di Barletta no?   

Quando si parla dei dogma della Pubblica amministrazione! Infatti la legge n. 2006 del 22 dicembre 1939 “nuovo ordinamento degli Archivi del Regno” rappresenta un momento fondamentale per l’organizzazione archivistica italiana: ad essa, infatti, è collegata l’istituzione di un Archivio di Stato in ciascun capoluogo di provincia. Se si pensa poi che, nel caso della BAT, l’istituzione dell’Archivio di Stato provinciale non comporterebbe alcun onere aggiuntivo in quanto radicati e già operanti nel territorio provinciale ben due Sezioni, non si riesce a comprendere la ratio di questo incredibile “omissis”.

Questa “dimenticanza” fa si che i dipendenti delle Sezioni di Archivio di Stato di Barletta e Trani sono ancora incardinati all’Archivio di Stato di Bari, così come gli operatori degli istituti scolastici della BAT presenti nelle loro ex province di Bari e Foggia, a tutt’oggi devono fare capo ancora ai due Provveditorati fuori territorio.

In conclusione si può soltanto sperare, con buona prospettiva, nella prosecuzione dell’ottimo lavoro compiuto sinora dalla Prefettura della Provincia Barletta Andria Trani che ha portato a quell’insperato risultato dei presidi della sicurezza sul territorio e completare così l’organigramma degli uffici organici alla istituzione Provincia.

 

                                                                                                                Michele  GRIMALDI 

                                                                                                                                                                    Direttore Archivio di Stato di Bari Barletta e Trani

lunedì 2 Agosto 2021

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