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Nella Bat 167 casi ogni 100.000 abitanti, le scuole restano aperte

La Redazione
Il dato è stato diffuso dai sindacati, che chiedono l'accelerazione delle vaccinazioni per il personale scolastico
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L'ultimo Dpcm (2 marzo 2021) ha cambiato in modo sostanziale la cornice normativa all’interno della quale devono operare le istituzioni scolastiche. Da decreto, i Presidenti delle regioni possono intervenire con la sospensione delle attività dei servizi educativi dell’infanzia e della didattica in presenza per tutte le altre scuole di ogni ordine e grado sull’intero territorio regionale o sui singoli territori provinciali e comunali per due ragioni: incidenza cumulativa settimanale dei contagi superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti; motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.

La situazione epidemiologica nella nostra regione appare particolarmente preoccupante, soprattutto alla luce dei nuovi criteri introdotti dall’ultimo Dpcm. I sindacati hanno diffuso i dati relativi al territorio pugliese. Nelle province di Bari e Taranto, secondo quanto pubblicato dal dipartimento regionale della salute, relativamente alla settimana che va dal 23 febbraio al 2 marzo, risulta "allarmante il numero dei contagi rispetto alla soglia 250/100.000 stabilita dal Governo che, sicuramente, accende un campanello di allarme rispetto al numero dei contagi che si stanno propagando con estrema velocità nelle scuole, senza risparmiare quelle dell'infanzia". I dati medi settimanali su 100mila abitanti delle altre province sono 156 per Brindisi, 167 per Bat, 202 per Foggia, 87 per Lecce, mentre la media regionale è di 190. 

"Alla luce di questi dati e delle considerazioni sopra esposte, sollecitiamo la Regione a un’accelerazione dei vaccini al personale scolastico e a trovare soluzioni per quelle categorie di lavoratori (fragili, ultrasessantacinquenni, quarantene, ecc), che restano ancora senza risposte rispetto ai tempi di vaccinazione oltre che per chi lavora fuori regione e per i TFA sostegno, personale scuole private, enti di formazione, AFAM, Università e Enti di ricerca. Infine, chiediamo che si dia attuazione concreta ai presìdi sanitari deliberati dalla giunta regionale lo scorso 1° febbraio, di cui a tutt'oggi non si vede neanche l'ombra", scrivono i sindacati nella nota.

giovedì 4 Marzo 2021

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