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Covid e solitudine in ospedale, una proposta per gli anziani degenti: videoletture di libri

La Redazione
Con il coinvolgimento delle librerie di Barletta e di volontari
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Durante il 65mo Congresso nazionale della Società italiana di Gerontologia e Geriatria sono stati presentati i dati dello studio condotto sull'evoluzione della patologia in 60 pazienti con diagnosi di COVID-19, tutti ricoverati tra il 29 marzo e il 29 aprile 2020 presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Sant'Andrea di Roma.
“Il rischio di mortalità degli anziani, influenzato dalla solitudine e dall'isolamento, è ancora maggiore nei pazienti anziani con COVID-19 ricoverati, perché ai parenti è proibito andare a trovarli in ospedale”, ha dichiarato il professor Raffaele Antonelli Incalzi, direttore e docente presso il Dipartimento di Medicina Interna dell'Università Campus Biomedico di Roma, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Interna e presidente della S.I.G.G. Il dato risulta particolarmente significativo in quanto relativo al decorso della COVID-19 in pazienti anziani ricoverati in reparti a media e a bassa intensità, al di fuori delle terapie intensive e sub-intensive, dove sono ricoverati i pazienti che sviluppano i sintomi più gravi della patologia. La solitudine e l'isolamento non solo aggrediscono la salute mentale, aumentando le probabilità di sviluppare demenza, ma anche incentivano la produzione di molecole proinfiammatore e l'abbassamento delle difese immunitarie antivirali, fattori che catalizzano il rischio di morire per l'infezione.

Risulta, dunque, fondamentale restare in contatto telefonico con i pazienti anziani e, soprattutto, sfruttare le nuove tecnologie per effettuare videochiamate. Purtroppo però non tutti gli anziani hanno un cellulare e molti non sono in grado di usarlo se non vengono aiutati. Questo si traduce  anche in maggior aggravio di impegno da parte del personale sanitario.

"Non mi dilungo sull'importanza degli anziani per una comunità né sulla necessità di fare ed essere comunità anche alleggerendo il carico psicologico che pesa su medici e operatori sanitari, arrivo subito al nocciolo di ciò che ho immaginato – propone Sabrina Salerno– : dotare ciascuna stanza dedicata alla degenza degli anziani affetti da Covid [e, col tempo, tutte le stanze per sostenere i ricoverati con i benefici derivanti dalla lettura e dalla compagnia, seppur virtuale] di una smart-tv e usare una delle tante piattaforme per video-incontri per trasmettere in diretta la lettura di un libro da parte dei volontari che aderiranno all'iniziativa, durante le ore dedicate alle visite di parenti e amici. Coinvolgere le librerie di Barletta per avere consulenza su quale opera scegliere, il Presidio del libro di Barletta con il gruppo di lettura Lettidipiacere, studenti e chiunque sentisse il desiderio di partecipare a questa "colletta per la vita". Mi rivolgo al direttore generale, avv. Alessandro Delle Donne, al direttore sanitario, dott. Vito Campanile e al comitato etico della Asl. Bat affinché valutino la mia proposta nel minor tempo possibile insieme ai soggetti che mostreranno interesse e apportino le migliorie necessarie. La terza ondata è alle porte: dobbiamo mettere in campo quante più risorse possibili e agire, uniti e subito".

 

mercoledì 13 Gennaio 2021

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Graziano
Graziano
3 anni fa

Il problema vero e che le degenze in ospedale vengono prolungare anche se si potrebbe farne a meno. Il motivo è l'enorme flusso di denaro che gira sui ricoveri Covid.