Le origini
La morfologia della città, le sue peculiarità, l’economia, la flora e la fauna.

Il primo centro costiero posto in corrispondenza dell'attuale Barletta possiamo trovarlo sulla Tabula Peutingeriana, la prima mappa mai redatta che mostrava le vie militari dell'Impero Romano.
Disegnata tra il III o il IV secolo d.C segnala l'esistenza di un centro abitato denominato Bardulus individuato nel tratto costiero a nord di Tirenum (Trani), tra le foci di due fiumi, l'Aufidus (Ofanto) a nord, e l'Alvedium a sud, un corso d'acqua attualmente scomparso.
Ma le origini vere della città risalgono molto probabilmente al IV secolo a.C epoca alla quale appartengono i complessi tombali rinvenuti sulla strada che portava al più importante centro dell'entroterra, Canusium (Canosa).
Le decorazioni architettoniche delle sepolture barlettane e ancora di più i pezzi ceramici giunti fino a noi che le corredavano mostrano un legame stretto con fabbriche ceramiche dell'area daunia che trova larghi riscontri in centri come Ascoli Satriano, Ordona, Canne e per l'appunto Canosa ma alcuni esemplari e classi di materiali indicano una chiara provenienza da fabbriche canosine.
Questo confermerebbe la prima ipotesi sulle origini di Barletta che vede la città fondata dagli abitanti di Canosa tra la fine del V e gli inizi del VI secolo a.C per avere uno sbocco ai loro commerci sul mare.
La seconda ipotesi vuole che i Bardei provenienti dalla Dalmazia da cui si presume derivi il nome Bardulus, un popolo illirico dedito alla pirateria contro navi e mercanti italici, si siano stabiliti sulle coste adriatiche nel IV secolo a.C fondando una nuova città dopo essere stati definitivamente sconfitti dai macedoni del grande condottiero Alessandro Magno.