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Tennistavolo, stagione a rischio per l’Acsi Onmic Lamusta

Cosimo Sguera
Servono investimenti economici: appello agli imprenditori locali e anche al sindaco Mino Cannito
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Si è già levato il sole sulla nuova “regular season” 2018 -19 targata Federazione Italiana Tennistavolo, regular season che si preannuncia ricca di novità ed intrisa di insidie agonistiche. E mentre tutti i sodalizi italiani hanno ripreso la preparazione ( forse sarebbe più corretto affermare che “mai” l’hanno interrotta dal momento che tra la fine di un anno agonistico e l’incipit del successivo non è prevista pausa alcuna), la Polisportiva ACSI ONMIC Barletta ( supportata dagli sponsors Ottica Lamusta e Terrapulia ), poche ore dopo avere festeggiato il suo trentasettesimo genetliaco, è stata costretta ad affrontare il primo ostacolo della nuova stagione, il più silente ma anche il più pernicioso, quell’ostacolo che rischia di compromettere irrimediabilmente il futuro agonistico dello storico club barlettano.

Sic
rebus stantibus, viene spontaneo chiedersi: cosa sta turbando la quiete
di una società pongistica che si è appena lasciato alle spalle un
anno sportivo irripetibile e memorabile? Applicando un consolidato
metodo deduttivo, sappiamo bene che, in qualsivoglia impegno sociale, il
denaro è un motore inarrestabile
e, nel momento in cui la “pecunia”
scarseggia, il predetto motore inizia a perdere potenza e corre il serio
rischio di arrestarsi bruscamente oltreché irreversibilmente.

In
37 anni di gloriosa attività agonistica, disputata sia in ambito
nazionale che regionale, l’ACSI ONMIC Barletta mai ha gestito i propri
conti in maniera dissennata, mai ha maturato situazioni debitorie nei
confronti di chicchessia, mai ha anteposto la sciocca ed insensata
megalomania alla concretezza ed all’avvedutezza, mai ha preferito l’uovo
di oggi alla gallina di domani. Eppure, nonostante la tangibile
oculatezza della dirigenza societaria, nonostante la provata competenza
di un’organizzazione che opera da oltre un terzo di secolo, il club
pongistico barlettano, artefice di tante “aurore agonistiche”, è davvero ad un passo da un mesto tramonto.

Lo sport, cari
lettori, è un impegno di vita in perenne evoluzione e questa evoluzione
richiede investimenti economici sempre più corposi. I due
“benefattori” del movimento pongistico barlettano, nello specifico
Ottica Lamusta da ben 14 anni e Terrapulia da un anno, sono state
affidabilissime “scialuppe di salvataggio” ma non hanno potuto sopperire
alle gravi ed inaccettabili inadempienze da parte dell’imprenditoria
locale, da sempre insensibile alle proposte sia agonistiche che
formative elaborate dal pongismo barlettano.

Tempus fugit ed
il processo ad un passato, quello del sodalizio ACSI
ONMIC,contraddistinto da prestigiosi risultati e da enormi sacrifici non
aiuta, nel modo più assoluto, ad individuare una soluzione a breve
termine.

Bisogna fare, presto, anzi prestissimo per “salvare”
una società sportiva
che ha scritto pagine indelebili di sport
cittadino, regionale e nazionale.L’imprenditoria locale deve mettersi
subito una mano sulla coscienza e dare vita ad un poule di sostenitori
che, con irrisorie erogazioni, consentano al sodalizio biancorosso lo
svolgimento della prestigiosa attività agonistica nella corrente
stagione e la realizzazione di un robusto settore giovanile (
indispensabile “finestra sul domani”). Fondamentale l’intervento di
tutti i politici locali (senza distinzione di bandiera) che devono
soccorrere tempestivamente questa realta’ sportiva, evitando
atteggiamenti demagogici. A tal proposito, la dirigenza societaria “fa
vivo appello alla proverbiale sensibilità del primo cittadino,
dott.Mino Cannito,
affinché uno sport che tanto lustro ha conferito
alla Città della Disfida non venga ammazzato dall’indifferenza”.

Se è vero che a tutto vi è rimedio tranne che alla morte, si eviti la
fine ingloriosa di un sodalizio che della gloria ha fatto il suo umile
biglietto di presentazione.

domenica 15 Luglio 2018

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