Spettacolo

“Decline” spettacolo di danza contemporanea, a Barletta dopo il festival internazionale di Glasgow

Mirella Vitrani
La performance di danza contemporanea è stata messa in scena a Barletta, un appuntamento della rassegna di teatro danza Azioni in Danza
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La fase di declino, contiene, assieme alla perdita di forza e potere, il fascino dell’atto di contemplazione. Una meditazione che sa assaporare, dalla quale si può imparare e acquisire una lettura della realtà che può diventare sapiente esercizio. Un esercizio che è fisico e stimolante in “Decline”, declino, appunto, lo spettacolo interpretato da Sara Bizzoca e Penny Chivas e dalla manipolazione della musica dal vivo di Jer Reid.

La performance di danza contemporanea è stata messa in scena a Barletta, un appuntamento della rassegna di teatro danza Azioni in Danza, realizzato in collaborazione con L’Istituto Italiano di Cultura di Edimburgo e Tramway, festival di Glasglow , e che ha visto il supporto di realtà pugliesi e irlandesi come: The Work Room, Dance House di Glasgow, Koreoproject di Lecce e Scarpette Rosse di Barletta.

Azioni in danza, nel susseguirsi di ben sei edizioni sotto la direzione artistica di Stefania D’Onofrio, ha aperto e mantenuto una finestra verso l’estero, ampliando il nostro panorama conoscitivo oltre i confini della danza locale, e ospitando danzatori formati in paesi come Germania, Turchia o Belgio.Grazie alla rassegna di danza sono stati rappresentati a Barletta progetti poi vincitori di importanti premi nazionali e internazionali.

Nel caso di Decline, lo spettacolo aveva già partecipato a fine aprile al Dance International Glasgow.

Se da una parte la scena è minimalista, così come i costumi, il tono della performance non è mai banale. Le luci sono proiezioni sul pavimento, e morbidamente tra queste luci cominciano a muoversi le due danzatrici mentre entra in scena il musicista. Nell’improvvisazione i tre interpreti sono connessi, narrano sfumature, la dilatazione di un sentire che sembra sapere dove andare, ma volerlo svelare a distanza, su un livello poco ordinario. Al muoversi dei corpi la musica si fa più veloce, in maniera fluida, si distinguono due personalità che comunicano tra loro, in cui la presenza di Chivas non è solo mera colonna sonora, ma parte stessa dello spazio e dell’azione. Comunica direttamente con il pubblico e si fa elemento di azione e coesione.

I suoni e le melodie sembrano spiegare il ritmo e le regole necessarie al gioco. Ogni movimento, che è ragione di vita di corpi che decidono, gestiscono, hanno scelto il declino in maniera che appare totalizzante, sotto un accordo che dilata il tempo, come anche il ticchettio di orologio della musica sembra spiegarci in un particolare momento. La scelta è unica; solo a queste determinate condizioni, in cui è immersa, la mente sa vivere la decadenzanell’impulso creativo, nella sua capacità di trovare significati altri della realtà, di leggere l’astratto.

L’illuminazione di Roddy Simpson sa essere razionale e calda a momenti alterni, seguendo le regole del disciplinato percorso creativo ed espressivo. I silenzi non sono mai vuoti, ma essenziali immancabili pause, parte dell’armonia del processo di distorsione.

Uno spettacolo come questo ben si accorda con i propositi della rassegna di danza, quelli di sdoganare il concetto di nicchia che ancora risente un po’ i retaggi della cultura del teatro, portando spettacoli di teatro-danza in luoghi non sempre convenzionali, con il sostegno del Comune di Barletta e del Teatro Pubblico Pugliese, e il supporto tecnico-organizzativo e artistico della sezione danza del TTP.

mercoledì 7 Giugno 2017

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