Spettacolo

Siffa, primo disco per il rapper barlettano: «La musica è la mia cura»

Alessandra Bissanti
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SIFFA Savana Riot ''SENSAZIONE DI DISAGIO'' prod. THE PIG
Era un breaker, poi un grave incidente: dai sogni infranti alla rinascita
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Determinato, giovane e arrabbiato, Francesco Piazzolla in arte Siffa, barlettano classe’89, si sta guadagnando il suo posto in prima fila tra le nuove leve del rap.

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Era un ballerino di breakdance agli inizi del 2000 Siffa, ma a causa di un tuffo in un giorno sbagliato a soli 16 anni ha perso l'uso delle gambe ed è costretto su una sedia a rotelle. Da quel giorno i suoi sogni sembravano infranti, invece ha trovato nella musica la forza di andare avanti. Dopo la break i disegni e il mondo dei Writers e del MC, oggi Siffa è un cantante con tanta voglia di emergere e una “Sensazione di Disagio” che sta scomparendo, canta di sé, canta per gli altri ragazzi ed è l’esempio di come sia possibile andare avanti, senza abbattersi mai. Lo abbiamo incontrato e intervistato nel suo studio-bunker dove compone e scrive i suoi pezzi, dove ha ricevuto la prima telefonata dalla “Just Music Promotion” l’etichetta discografica indipendente che gli ha offerto un primo contratto.

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“Sensazione di disagio” è il nome che Siffa ha dato al suo primo disco ufficiale. Il disco, contiene 8 tracce inedite di cui 7 interamente prodotte dal producer The Pig in collaborazione con il batterista Domenico Piccolo e una prodotta dalla beatmaker salentina La Tysha, registrato interamente nel Savana bunker, mix e master Tunnel Studio.

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Da meno di un mese, disponibile in copia fisica e su tutti i digital store, il primo video dal titolo dell’omonimo album ha avuto oltre 30 mila visualizzazioni su Youtube. Supportati da una piccola azienda sempre barlettana “Different Joy” che realizza per il rapper gioielli a tema.

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Da quanto tempo fai hip hop e come ti sei avvicinato alla cultura dell’hip hop?

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Mi sono avvicinato alla cultura hip hop inizialmente come breaker, ballavo break dance; in seguito ho iniziato anche a disegnare e quindi come writers, poi anche a causa dell’incidente ho iniziato a fare freestyle.

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Il primo contratto con un’etichetta discografica, la “Just Music Promotion”, come si sente un ragazzo di provincia? Si potrebbe definire un piccolo scalino, un sogno che diventa realtà?

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Ogni giorno quando mi sveglio la prima cosa che faccio è scrivere, questa è una sorta di fisioterapia per me, se non mi sono ucciso quando è successo l’incidente fondamentalmente è anche perché c’è la scintilla della musica, sembra banale, ma inevitabilmente un ragazzo a 16 anni cosa pensa? Alle ragazze… all’inizio mi feci il segno della croce, dissi tra me e me che mai nessuna ragazza mi guarderà mai, non avrò mai nessuna possibilità, il primo problema a 16 anni è questo, invece il rap mi ha aiutato molto anche con le ragazze, dalla prima depressione che ho avuto ne sono uscito grazie alla musica.

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“Sensazione di disagio” ha un testo molto forte: quando scrivi i tuoi testi a cosa pensi?

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Fino a due o tre anni fa, non parlavo del tutto di me nei pezzi, ma il rap serve proprio a questo, a parlare di sé a 360 gradi. Attualmente dopo 10 anni che scrivo testi, dammi una base e un tema e riesco a farti in 5 minuti pezzo. Il disco è stato scritto con l’idea di fare proprio questo, infatti “Sensazione di disagio” è proprio un’intro, sono 32 battute di fila senza un ritornello, un’intro in cui dico io sono questo, è una presentazione di me, perché ora sono pronto nello stare in qualsiasi situazione, perché ogni volta che in passato sono andato a suonare mi sono reso conto che le persone mi guardano un po’ stranite. Il rapper è molto scenico, sul palco io invece sono fermo là a parlare e cantare, la gente quando mi guarda a primo impatto rimane esterrefatta, questo li porta anche a concentrarsi di più sul testo. Io proprio per questo mio aspetto tendo ad aggredire sul palco, ad essere sempre molto sicuro di me stesso e cerco di impormi in maniera tale da far tralasciare quello che guardano; il mio obiettivo è quello di farli concentrare sulla musica, è quello che ascoltate che importa, soprattutto per un rapper. In maniera da abbattere le barriere.

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In “Sensazione di disagio” parli di un tuo stato d’animo vissuta e ora superato?

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Sì, perché mi rendevo conto che le persone mi guardavano, perché mi vedevano disabile; io ho sempre pensato, e ora sto riuscendo piano piano, che la gente mi deve guardare perché mi conosce, perché sa chi sono, superando la mia disabilità. Io ogni mattina, mi sveglio e come tutte le persone ambiziose mi chiedo come posso svoltare oggi? Anche questo mio essere ambizioso mi ha aiutato molto a superare quella sensazione di disagio. Il concetto di tutto il disco ruota intorno alla massima “Volere è potere”, però ci sono tracce come quella di Noemi, che è un po’ più sentimentale, un’altra “Chiodo fisso” è più divertente.

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Oggi hai un contratto con un’etichetta discografica importante, te lo aspettavi 10 anni fa?

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Non me lo aspettavo, ma puntavo a quello, mi sono preposto un obiettivo e io sono del parere che le cose non avvengono per caso. In questi ultimi tre anni con la mia crew, la Savana Riot, ci siamo mossi parecchio aprendo concerti importanti, come i Flaminio Maphia, Turi, Inoki, i Boombadash e tanti altri.

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Cosa ne pensi dell'hip hop oggi in Italia? E come è la situazione nel nostro territorio per questo genere di musica? Ci sono talenti? C’è fermento oppure no?

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La situazione ora in Italia, con l’avvento della Trap (genere musicale, ndr), credo che potrebbe essere il periodo più fiorente per l’hip hop italiano perché ci sono artisti come Ghali, Sfera Ebbasta, che si fanno ascoltare e grazie a questi suoni trap ci ascoltano anche all’estero.

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A causa dell’incidente hai avuto dei problemi a livello fisico e vocale?

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La prima cosa che ho fatto, appena ho saputo che c’era l’etichetta di mezzo, ho smesso di fumare e grazie a Pino Pepsee (artista e musicista) ho iniziato a fare degli esercizi vocali; inevitabilmente dall’incidente mi porto dietro dei problemi respiratori e devo comunque impegnare il doppio perché non spingendo con gli addominali (perché dal petto in giù sono lesionato tranne i muscoli involontari) quindi alleno il diaframma che è un muscolo involontario, questo anche grazie a Pino Pepsee che mi ha insegnato esercizi ad hoc. C’è proprio una dedizione, bisogna impegnarsi e decidere di voler fare una cosa e perseguire l’obiettivo, sono sempre in allenamento sia fisico che mentale.

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C’è un album che ti ha colpito particolarmente o un artista con il quale ti piacerebbe collaborare? E un artista non della scena, magari un cantautore o un BIG della canzone italiana?

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Uno degli artisti con cui sono cresciuto tramite mio padre è Pino Daniele, Lucio Battisti, Mina, i Rolling Stones, Bennato tutto grazie alle influenze musicali di mio padre. Un artista italiano con cui mi piacerebbe collaborare forse Nino D’Angelo.

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Cosa ci attende per il futuro di Siffa? Progetti futuri

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Stiamo già lavorando a “Trackilling”, interamente prodotto da DJ Sten, membro della Savana Riot, in cui ci saranno tutti feautiring miei con molti artisti pugliesi, come Shogun, Panico, Cekka, Look Out e tanti altri artisti. Il mio prossimo disco da solista inoltre si chiamerà “Quinto emendamento” ma questa è un’altra storia.

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Una frase che ti rappresenta in particolar modo?

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Non ho i soldi, ma ho il rap che mi fa stare ricco dentro.

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Biografia di Siffa

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Francesco Piazzola in arte Siffa, classe 89, è uno degli artisti più giovani del nordbarese. Si avvicina all' Hip Hop nei primi anni del 2000, inizialmente come breacker e in seguito anche come mc e writer; dal 2005 in poi dopo un grave incidente si dedica interamente alla musica e nel 2007 incide il suo primo lavoro autoprodotto dal titolo "Fatti in casa"; nel 2009 incide il suo lp da solista, dal titolo "Cronache dal sottosuolo", prodotto interamente dal beatmaker barlettano Nick Vng (Nicola Monopoli).

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Nel 2011 Sif inaugura a Barletta il primo locale barlettano esclusivamente di musica black, il MONKEY CLUB ritrovo di tutti i b.boys e soundboys di Barletta e dintorni. Nel 2012 in collaborazione con Pè Cingk, altro artista barlettano ha formato il gruppo Scyt u Seng dedicandosi al progetto “Scyt u seng mixtape vol.1" di cui hanno realizzato (interamente autoprodotti) diversi videoclip.

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Dal 2013 in poi farà parte attivamente come speaker nel collettivo Savana Riot con la quale avrà la possibilità di calcare palchi importanti e aprire concerti di artisti di alto calibro come Rodigan, Pooglia tribe, Gopher d, Vaccaman, Mama marjas, Valerio Jovine, Mastafive, dj double s, Inokiness, dj lugi, Turi, Frankie hinrg, Flaminio maphia, Clementino, Nitro, Rocco hunt, Boom da bash e tanti altri. Nel 2015 in collaborazione con Savana Riot e il producer The Pig lavora al suo primo disco ufficiale dal titolo “Sensazione di disagio” che vedrà luce il 17 ottobre 2016 sotto l’etichetta Just music promotion.

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ll disco è stato lanciato con l'omonimo videoclip regia di Ottomillimetri produzioni video sul canale ufficiale YouTube Just music promotion e sarà disponibile in copia fisica e su tutti i digital store.

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domenica 20 Novembre 2016

(modifica il 12 Luglio 2022, 13:34)

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