Parte con il piede giusto la nuova stagione teatrale del Teatro Curci."Uno sguardo dal ponte", andato in scena venerdì 18 novembre e in replica sabato 19 e domenica 20, è una pièce di un' attualità sconvolgente, ma scritta quasi un secolo fa da Arthur Miller.
Eddy Carbone, al secolo Sebastiano Somma, è uno scaricatore di porto che ha stregato il numeroso pubblico presente alla prima teatrale, che ha tributato all'attore un applauso di oltre 5 minuti. La trama ruota intorno a lui: emigrato siciliano grande e grosso, che vive forse felicemente con la moglie Beatrice e la nipote Katerine, figlia della sorella di Eddie scomparsa prematuramente. La ragazza ormai matura si scontra con l'autorità e la gelosia di Eddie. Lo scontro generazionale diventa epico quando giungono a casa di Eddy due cugini emigranti e clandestini in cerca di miglior fortuna. Marco padre di tre figli, con la voglia di lavorare e dare un sostegno economico alla moglie e Rodolfo, capelli biondi, sbarazzino dallo spirito artistico ed estroverso, affascinato più che dal lavoro di scaricatore dalle luci di Broadway, che si innamora, ricambiato, di Katerine.
Qui viene fuori il dramma dell'amore morboso di Eddy per la nipote, ragion per cui "se io non posso averla non deve farlo nessun altro". In questo Sebastiano Somma é magistrale nel far emergere il dramma di una catastrofe già preannunciata, sempre in bilico tra l'ira e la volontà di controllo di un uomo d'onore. Un testo difficile, considerando il dialetto siculo-americano reso avvincente dall'interpretazione del cast giovane ma di belle speranze divenute certezze. La trama del dramma familiare viene minuziosamente raccontata dall'avvocato Alfieri seduto in un angolo del palco, per l'intera rappresentazione.
Una storia che dà l'idea della vita degli immigrati clandestini degli anni '50 che arrivavano dalla disperazione di una terra ricca di bellezza ma povera di risorse. Un ritmo serrato ed appassionato che ha tenuto il pubblico del Teatro "Curci" attento ed interessato fino alla fine, per sapere se l'esito della storia potesse risolversi in un lieto fine o in un dramma.