Spettacolo

“Gran Premio Manente”, vince il cantautore Gerardo Tango con un video del regista barlettano Melidoro

Dalila Di Gioia
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Gerardo Tango - Canzone Insoddisfatta
Il premio, che si svolge in Calabria, ha decretato vincitori il cantautore di origini canosine Gerardo Tango e il regista barlettano Alfredo Melidoro
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“Un prodotto di alto livello e spessore, che ha avuto la meglio per la ricerca e l’originalità musicale e del videoclip”. Si tratta del verdetto della giuria del Gran Premio Manente, svoltosi a Crucoli il 21 agosto, che ha decretato vincitori il cantautore di origini canosine Gerardo Tango e il regista barlettano Alfredo Melidoro, con il brano “Canzone insoddisfatta”.

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Il Gran Premio Manente, giunto alla sua quinta edizione, rappresenta un appuntamento fisso per tutta la Calabria. Si tratta di un premio che associa gruppi musicali e registi, uniti dalla passione per l’arte e la cultura popolare. Quest’anno il Premio, organizzato dalla Marasco Comunicazione, è stato incentrato sul cantautorato e sul folk, alla ricerca di giovani talenti della musica.

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«La Vittoria del Gran Premio Manente mi rende felice ed è uno stimolo per il lavoro futuro – ha dichiarato Gerardo Tango -. Naturalmente non sarei qui ad esultare senza l’apporto del regista del videoclip Alfredo Melidoro, a cui va metà del premio, e dei danzatori Anna Moscatelli e Gabriele Montaruli. È doveroso ringraziare i giudici, tra cui il Patron del MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) Giordano Sangiorgi, e gli organizzatori della Marasco Comunicazione, che organizzano ogni anno questo premio, dedicato al giornalista Rai Francesco Manente, in una location bellissima del sud Italia».

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Nel febbraio 2016 è uscito il primo disco di inediti di Gerardo Tango, “Una Donna”. “Canzone Insoddisfatta” è la canzone più personale, un brano forte, con un sound subito in ascesa, che ha portato il cantautore al successo del grande pubblico. Un testo che fonde la sfera privata a quella politica, per esprimere in senso lato l’insoddisfazione dell’artista che si libera poi, come egli stesso ha specificato, nel suo “anarchismo esistenziale”. Il video è girato in gran parte nella Foresta Umbra, cornice naturale di una coreografia che coinvolge i due ballerini, che cercano di coordinare i loro movimenti fino a unirsi in una danza liberatoria.

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«Quando ho sentito le prime volte il brano musicale, ho sentito che la danza sarebbe stata una buona cornice per questo video – ha dichiarato il regista Melidoro -. L’idea nasce dall’esigenza di raccontare una “canzone insoddisfatta”, senza essere troppo negativi, con l’intento di lasciare un messaggio di speranza. Nel video il danzatore identifica l’insoddisfazione, con i suoi movimenti stretti e brevi, mentre la danzatrice, con movimenti ampi e soavi, è la speranza e la forza di rispondere e pensare che la vita può essere anche altro».

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mercoledì 24 Agosto 2016

(modifica il 12 Luglio 2022, 13:35)

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