Spalla

Animali selvatici, c’è la proposta di legge

La Redazione
E' stata presentata dai consiglieri regionali Pentassuglia e Gatta​ e «intende promuovere l'utilizzo di tutte le strategie venatorie ammesse per una presenza delle specie compatibili con le esigenze​»
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«Abbiamo fatto pressing affinché si passasse dalle parole ai fatti sul delicato tema della fauna selvatica che mette a repentaglio l’incolumità pubblica e arreca danni al settore agricolo e le nostre istanze sono state accolte e fatte proprie del Presidente della IV Commissione consiliare che ha presentato una proposta di legge ad hoc. Nel giro di dieci anni cinghiali e lupi sono raddoppiati, mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita stessa di agricoltori e automobilisti, come testimoniato dai frequenti incidenti stradali, anche con feriti gravi. I numeri la dicono lunga sulla necessità di innalzare il livello di allerta e programmare efficaci attività di riequilibrio della fauna selvatica, che mette a repentaglio la stessa incolumità delle persone. Qualora le misure di prevenzione si rilevino inefficaci, dovrà, dunque, essere avviato un efficace controllo faunistico, tramite le attività di contenimento numerico, allontanamento e controllo, che si rendono necessarie per il soddisfacimento di un legittimo e primario interesse pubblico, tenendo conto, peraltro, dei princìpi di efficacia ed economicità delle modalità di attuazione, perseguendo il minimo impatto ecologico». Così il presidente di Coldiretti Puglia Gianni Càntele, commenta i contenuti della proposta di legge “Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell’incolumità pubblica e dell’ordine economico”, i cui primi quattro articoli sono stati approvati nel corso della seduta congiunta delle commissioni II e IV.

«Abbiamo ritenuto utile e opportuno colmare il vuoto normativo a livello regionale – spiega il presidente Donato Pentassuglia -, stante l’emergenza determinata dall’aumento incontrollato delle specie. La proposta di legge intende promuovere l’utilizzo di tutte le strategie venatorie ammesse dalla legge per una presenza delle specie compatibili con le esigenze ambientali, sociali ed economiche del contesto territoriale, con particolare riferimento alla salvaguardia delle colture agricole e forestali; prevenire i danni, riducendoli progressivamente attraverso la fissazione di soglie massime di danno realistiche, garantire la pubblica incolumità, sia per chi pratica tali forme di caccia che per chi frequenta gli ambienti rurali, mediante la formazione dei soggetti abilitati al prelievo; effettuare le misurazioni biometriche sui capi abbattuti, anche al fine di valutare ogni anno il potenziale riproduttivo della popolazione locale».

Gli imprenditori agricoli vivono uno stato di malessere che cresce in misura esponenziale e la preoccupazione aumenta, se si considera la capacità di adattamento di cinghiali e lupi ai cambiamenti ambientali, dato che sono comparsi anche in aeree da cui risultavano assenti da anni e stanno mettendo a rischio la stessa presenza e il lavoro degli agricoltori in molte zone della regione.

«In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica. I cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati – incalza il direttore di Coldiretti Puglia Angelo Corsetti – come anche i lupi e i cani inselvatichiti; gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole; le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi; i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, con un danno pari a oltre 11 milioni di euro. Gli agricoltori stanno provvedendo a recintare le aziende a proprie spese, con costi considerevoli, per difendersi dai cinghiali che distruggono strutture e produzioni. Si tratta di una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne, con problemi sociali, economici e ambientali. Gli imprenditori, ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza i danni provocati da cinghiali e lupi che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette, ma che inevitabilmente sconfinano e fanno razzìa nelle aziende agricole e si riversano sulle strade limitrofe e in prossimità dei centri abitati».

domenica 18 Giugno 2017

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