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Palazzo Tresca ed ex Cartiera, sen. Damiani (FI): «Tutela sì, ma vincolo non significhi paralisi»

La Redazione
"L'idea di tutela espressa nel nostro ordinamento non è statica ma dinamica: intesa come valorizzazione, promozione, in chiave di sviluppo e fruizione dei beni culturali e ambientali"
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“La
decisione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per
le Province di Barletta-Andria-Trani e Foggia di avviare la procedura
per il riconoscimento del vincolo su Palazzo Tresca e sull’area dell’ex
Cartiera a Barletta
mi offre l’opportunità per alcune riflessioni
generali che spero possano tornare utili all’ampio dibattito pubblico in
corso”. Ad intervenire sulla vicenda che anima il dibattito cittadino da settimane è anche il senatore di Forza Italia Dario Damiani.

Che la tutela del nostro patrimonio culturale sia un valore
imprescindibile è fuori discussione
: la prescrive la Costituzione quando
all’art.9,
quindi addirittura fra i principi fondamentali, impone “la
tutela del paesaggio e del patrimonio storico artistico della Nazione”
.
Sempre lodevole, quindi, qualunque iniziativa diretta a evidenziare beni
e situazioni, pubblici o privati, meritevoli di particolare attenzione.
A condizione, però, che si tenga sempre presente un altro principio
fondamentale sul quale si incardina il nostro ordinamento, ovvero la
necessità di contemperare le esigenze di tutela dell’esistente con lo
sviluppo economico e sociale
.

L’idea di tutela espressa non è, dunque,
statica ma dinamica: intesa come valorizzazione, promozione,
in chiave
di sviluppo e fruizione dei beni culturali e ambientali, dai quali può e
deve essere tratta ogni utilità compatibile appunto con esigenze sia
pubbliche che private
. Il nostro ordinamento non reputa positivo
l’immobilismo
finalizzato alla mera conservazione immutabile del bene di
interesse culturale né lo sfruttamento scriteriato ed egoistico. Da
questa necessaria premessa bisogna, a mio avviso, partire se si vuole
offrire un’analisi equilibrata della vicenda cittadina di Palazzo
Tresca,
che tanta risonanza sta avendo in questi giorni sulla stampa,
fra gli addetti ai lavori e fra i cittadini sui social,
scevra da semplicistica esultanza indotta dall’ondata emotiva sollevata</strong>;
a cui si è aggiunta anche l’annosa questione dell’area della ex
Cartiera
lungo la litoranea di levante, per entrambe le quali si ritiene
possano sussistere i requisiti per l’apposizione di vincoli.

Nulla da
eccepire qualora tali requisiti siano valutati positivamente dal
competente organo regionale, a condizione che vincolo non sia sinonimo
di paralisi..
.la nostra città possiede ricchezze ambientali e culturali
inestimabili ma esse, per assolvere alla loro piena funzione sociale,
necessitano di valorizzazione. Una valorizzazione seria ed efficace deve
necessariamente svolgersi su piani integrati in una sussidiarietà
verticale istituzionale, fra Stato, regione ed enti locali, e
orizzontale, fra pubblico e privato. Su ogni bene converge sempre una
pluralità di interessi, pubblici e privati, che vanno presi entrambi in
considerazione e contemperati
attraverso la soluzione più idonea al fine
comune, che è appunto dare valore aggiunto all’esistente. Alimentare,
invece, contrapposizioni fra interessi pubblici e privati non è corretto
e non è utile a nessuno, tantomeno alla collettività che attende e
merita occasioni di sviluppo
. Recuperare la visione di integrazione fra
privato e pubblico espressa dalla carta costituzionale credo possa
rappresentare, pertanto, l’ottica vincente per affrontare e risolvere le
due questioni di notevole interesse per la nostra comunità”.

martedì 18 Giugno 2019

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