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DEF 2018, in Senato l’intervento del sen. Dario Damiani (FI). Video

La Redazione
Il senatore barlettano è intervenuto in Aula nel primo pomeriggio sul Documento Economico Finanziario
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Intervendo al Senato nel corso della discussione odierna sul
Documento Economico Finanziario (DEF), il senatore di Forza Italia Dario
Damiani
ha concentrato la sua relazione sulla necessità che il Governo
si impegni ad attuare un grande Piano strategico per il Sud, finalmente
svincolato da logiche assistenzialiste e fondato sugli incentivi alla
libera iniziativa economica. In giornata, il senatore barlettano ha anche ricevuto conferma ufficiale della
sua assegnazione alla 5^ Commissione Programmazione economica e Bilancio.

“Credito, politiche fiscali,
infrastrutturali e investimenti sono gli interventi capaci di creare un
contesto che possa rendere il Mezzogiorno attrattivo. In tale
direzione, uno strumento di impatto molto incisivo può essere
rappresentato dalla cosiddetta
“clausola del 34%” – cioè la previsione
di un livello di spesa ordinaria in conto capitale da destinare al Sud
proporzionale alla popolazione residente (il 34% del totale nazionale,
appunto); anzi,
la proposta di Forza Italia consiste nell’elevare tale
quota sino al 45%”,
ha evidenziato il sen. Damiani.

“Occorre guardare al
Sud con occhi nuovi, non come un problema in cerca di soluzione ma come
un’opportunità per il rapido recupero dell’economia nazionale e
continentale.
E’ un dato che il Sud stia crescendo più del Nord: nel
2016 ha consolidato la ripresa con una crescita dell’1% del PIL,
superiore di poco al resto del Paese, proprio come l’anno precedente, il
2015. L’elemento maggiormente positivo del 2016 è stata la ripartenza
del settore industriale meridionale: l’industria manifatturiera è
cresciuta al Sud nel biennio di oltre il 7%, più del doppio del resto
del Paese (3%).
Il Sud cresce nonostante il trend decrescente della
redistribuzione operata dalla finanza pubblica per il Mezzogiorno
, in
calo, dai primi anni Duemila, di più del 10%. E’ dunque infondato
parlare di un Sud assistito
e inondato di risorse pubbliche”.

Purtroppo
la difficoltà di accesso al credito bancario limita le opportunità di
iniziativa imprenditoriale: “Al Sud il denaro costa di più, e l’accesso
su richiesta è di gran lunga inferiore
rispetto al resto del Paese.
L’accesso al denaro va dunque reso più possibile e meno costoso.
Un
ruolo essenziale in questo ambito possono averlo le Banche di Credito
Cooperativo e le Casse Rurali (BCC-CR)
, per favorire la nascita di
progetti di impresa giovanile nelle regioni del Mezzogiorno. Più di 63
miliardi di euro di impieghi e 53 miliardi di euro di depositi sono
numeri che rappresentano un riferimento prezioso per il tessuto
imprenditoriale locale”.

“Occorre ripensare il Mezzogiorno avendo come
orizzonte la frontiera mediterranea, perché Mediterraneo significa
logistica, scambi commerciali, filiere agroalimentari, gestione di
grandi infrastrutture e appalti di opere pubbliche
, e il Mezzogiorno
geograficamente è una piattaforma logistica di prim’ordine che può
competere con il Nord Europa. La nuova politica meridionalista deve
emanciparsi dall’assistenzialismo, dall’attesa di risorse dispensate
senza un criterio coerente e dagli interventi straordinari. Una sfida
complessa, quella del Governo che si definisce del “cambiamento”, atteso
da noi di Forza Italia al banco di prova”.

martedì 19 Giugno 2018

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