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Amministrative 2018, intervista a Mino Cannito: «Liberare la città dall’asfissiante burocrazia»

La Redazione
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Barletta
Il candidato sindaco parla del suo progetto politico-amministrativo per Barletta
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E’ l’esperimento politico sul quale si sta focalizzando l’attenzione non solo locale, la Coalizione del Buon Governo guidata dal candidato sindaco Mino Cannito: soltanto liste civiche, nessun simbolo di partito in corsa per le amministrative comunali a Barletta del 10 giugno prossimo. Un progetto voluto e nato intorno alle persone e al programma, condiviso da realtà di diversa provenienza ma capaci di trovare convergenza e sintesi. Abbiamo incontrato il dottor Mino Cannito, primario del Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino “Mons. Dimiccoli”, per approfondire i temi principali di questa campagna elettorale.

A suo sostegno una coalizione civica con realtà politiche di varia provenienza, ma che ha respinto ogni contatto con il PD. Già nel 2013 lei era alternativo al PD; conferma quindi il suo giudizio critico sul loro operato?

Sì, lo confermo ma la politica non si fa con i risentimenti, si fa guardando al futuro. Quindi auguro al PD buon lavoro e buona campagna elettorale. L’operato del PD è stato a dir poco disastroso in Consiglio comunale, perché sistematicamente ha fatto venir meno il numero legale e ha messo in crisi l’attività amministrativa.

Quale la sua linea programmatica e in cosa pensa di discostarsi maggiormente dall’amministrazione Cascella?

Vorrei dare uno stile di comando, di decisionismo, di attivazione delle procedure amministrative; quindi il recupero della politica sulla dirigenza amministrativa, che ha costituito un freno allo sviluppo di questa città. Confermo che Cascella ha tenuto ferma la barra della legalità, però Cascella secondo me ha mancato nella capacità decisionale, nel coraggio di decidere, di gestire la dirigenza amministrativa riconducendola ai suoi doveri, e Barletta ha sofferto molto per questo strapotere della dirigenza amministrativa. Non mi lascerò condizionare dalla dirigenza amministrativa, dovranno assumersi le loro responsabilità e soltanto così la città potrà essere liberata dai vincoli di questa asfissiante burocrazia che di fatto rappresenta un rallentamento per lo sviluppo della città.

Due fra i temi che animeranno questa campagna elettorale sono la complessa questione ambientale e il rilancio dell’economia, soprattutto attraverso il turismo. Lei per anni è stato in Consiglio comunale, come risponde agli attacchi?

Non so se mi attaccano sulla questione ambientale, perché mi sono battuto affinché venisse approvata in Consiglio comunale la proposta di iniziativa popolare che era particolarmente invisa ad alcuni settori del PD, quindi sono completamente d’accordo con le associazioni ambientaliste grazie alle quali è aumentata la sensibilità nei confronti dell’ambiente: oggi le persone, anche grazie a loro, vogliono sapere che cosa mangiamo, che aria respiriamo, qual è l’entità della correlazione fra salute e inquinamento ambientale. Poi mi sono battuto, anche se sono stato lasciato solo in questa battaglia, sulla discarica di San Procopio, presentando innumerevoli interrogazioni; ma, a parte alcuni controlli su mia richiesta, altro non è stato fatto. Continuerò la mia battaglia affinché la discarica di San Procopio innanzitutto venga chiusa e, finché sarà in esercizio, venga sottoposta a controlli feroci per appurare se ci sono conferimenti di rifiuti urbani che risultano non pericolosi ma in realtà lo sono, e in tal caso chiuderla subito. Sto facendo in questi giorni un’esperienza di vita importantissima, i barlettani sono straordinari, sviluppano attività imprenditoriali in tutti i settori. Riuscire a sviluppare il turismo è uno dei miei obiettivi programmatici, che è correlato alla cultura, al decoro urbano, per cui un turista che venga in città si senta a suo agio, rispettato e coccolato; mi auguro e sono sicuro che lo farò.

Alle elezioni politiche del 4 marzo, il M5S a Barletta ha sfiorato il 50% dei consensi: lo considera il suo principale antagonista?

Non considero il M5S e gli altri partiti avversari politici, perché tutti concorrono al bene della collettività con percorsi e programmi diversi, per cui li rispetto tutti. Mi conforta aver fatto una coalizione di liste civiche, siamo usciti dai partiti, è proprio quello che sta avvenendo a livello nazionale, dove i partiti non sono capaci di mettersi d’accordo per dare un governo alla nazione. Se avessimo introdotto i partiti nella nostra coalizione, sarebbe successa la stessa cosa, avremmo continuato in quella logorante attività amministrativa che non porta risultati perché tutto deve passare dalle segreterie dei partiti.

Quali i caratteri peculiari della sua coalizione?
E’ una coalizione fatta esclusivamente di liste civiche, anche se i miei detrattori ritengono non sia così, ma non ci sono simboli di partito, quindi possono dire quello che vogliono. Possono anche accusarmi di aver mimetizzato i simboli ma in realtà tutti hanno rinunciato al loro partito. Il 77% delle amministrazioni è governato da liste civiche, anzi, il progetto Barletta sta per essere emulato in altre città proprio per restituire rappresentanza a quei cittadini che sono stanchi della rappresentanza partitica. Anticipo questo: forse il 20 maggio verrà il sindaco di Napoli De Magistris, perché vede di buon occhio questo progetto politico e probabilmente verrà a darci il suo sostegno.

In caso di elezione, quali i provvedimenti più urgenti per la città?

La ricontrattazione con la Soprintendenza del regolamento dei dehors, perché la Soprintendenza non può essere matrigna con Barletta e buona madre a Bari; e poi rivedere la strategia della raccolta porta a porta, introducendo la tariffazione puntuale perché chi è virtuoso deve essere premiato.

giovedì 10 Maggio 2018

(modifica il 12 Luglio 2022, 13:30)

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