Politica

L’era del “Di Maio dixit”: l’attivista Elisabetta Caldarola si dissocia

Cosimo Giuseppe Pastore
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Barletta
Elisabetta Caldarola dichiara la sua volontà di lasciare la nuova Associazione a cinque stelle, fondata su un nuovo statuto antitetico, secondo lei, a quello dell'originario Movimento a cui resta legata
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Dal Movimento 5 Stelle al Partito di Luigi Di Maio il passo è stato (relativamente) breve e ha causato un’ondata di attivisti dissidenti in tutta Italia, ormai scollati e incompatibili con i nuovi metodi fatti propri dal Movimento. Tra gli attivisti “inadatti” campeggia anche il nome di Elisabetta Caldarola, barlettana e promotrice di ‘Barletta 5 stelle’, che nella conferenza stampa, svoltasi questa mattina 24 febbraio, ha dichiarato la sua volontà di fuoriuscire dalla nuova Associazione a cinque stelle, fondata su un nuovo statuto antitetico rispetto a quello dell’originario movimento. A spalleggiarla Betty Cascella e Sandro Menegatti, due attivisti contrari alle nuove logiche del Movimento. È all’associazione, nata nel 2009, ai suoi principi, distanti dal partito di Di Maio, che la Caldarola resta legata e iscritta.

Alla base della decisione, quindi, una serie di chiaroscuri del Movimento che hanno obbligato l’attivista barlettana a non contraddire sé stessa per restare coerente con la sua esperienza sul territorio. Tutto è iniziato dagli incomprensibili e oscuri meccanismi con i quali i potenziali candidati alle politiche sono stati fatti fuori dalla possibilità di essere democraticamente nominati sulla piattaforma online del Movimento: «Il giorno della votazione online, il mio nominativo e quello di circa altri 100 in Puglia, 2 mila in Italia, non è stato caricato sulla piattaforma per la votazione da parte degli iscritti» denuncia la Caldarola.

Sono state accuse recapitate ai vertici del Movimento che di fatto avrebbero reso le modalità di nomina dei candidati identiche a quelle degli altri partiti politici, quindi elaborate dalle segreterie? Se sì, chi ha fatto tali osservazioni e cosa avrebbero ad oggetto? Dubbi che restano irrisolti anche alla luce di un nuovo Statuto non condiviso dall’attivista barlettana. Dubbi che rendono obsoleto il meccanismo della “graticola”, vantato dai 5 stelle, che garantirebbe un giudizio da parte della base e non dei vertici, in assenza del quale è inevitabile l’allontanamento del sogno di Rousseau. Se i candidati non sono più espressione della base, allora non sono più espressione della res publica. «Rendersi conto della virata del Movimento 5 stelle non è stato facile – ammette la Caldarola – la sensazione provata ricorda un amore finito, ma adesso posso convintamente consigliarvi di non fidarvi dell’attuale Movimento 5 Stelle e di non votarlo perché non rappresenta più un progetto coerente e credibile». La campagna comunicativa del Movimento 5 Stelle, ragione di questa «grottesca messa in scena», atta a screditare e denigrare tutta la classe politica avversaria, ha finito per essere anche metodo di comunicazione interna, vessando e ritenendo indegni cittadini e attivisti che si sono visti fuori dai giochi senza (apparentemente) un tribunale che giudicasse la loro idoneità.

Si apre così l’era del “Di Maio dixit”, dalla quale Elisabetta Caldarola si distanzia restando fermo in lei, così come in altri attivisti, il progetto originario del Movimento che continuerà ad essere faro per la sua attività di attivista sul territorio: dalla discarica di San Procopio all’inquinamento ambientale. Il caos in casa 5 stelle sembra essere all’apice e nulla esclude che possa derivarne una scissione con la nascita di un’ala conservatrice delle idee originarie del Movimento. Ciò nonostante la Caldarola rifiuta ogni invito partitico per le prossime Amministrative, lontana dal sogno di rincorrere una poltrona.

sabato 24 Febbraio 2018

(modifica il 12 Luglio 2022, 13:30)

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Ius Murmurandi
Ius Murmurandi
6 anni fa

La sig,ra Caldarola Elisabetta non è barlettana

Ius Murmurandi
Ius Murmurandi
6 anni fa

Par strano. Fino a qualche giorno fa in quel piatto ci faceva anche la scarpetta e ora ci sputa dentro.

Ius Murmurandi
Ius Murmurandi
6 anni fa

Prima domanda:
Se non lessi male, per potersi candidare, era necessario accettare il nuovo statuto e codice etico. La sig,ra Caldarola non è chiara in merito.
Accetò o no?

Ius Murmurandi
Ius Murmurandi
6 anni fa

Seconda domanda:
Ipotizzando che la sua candidatura alle parlamentarie fosse andata a buon fine, stando alle sue dichiarazioni:
“Ma veniamo al passaggio dal M5S originario al Partito di Luigi DI Maio dal quale intendo DISSOCIARMI. Sospetto il lasso temporale nel quale si è proposto il passaggio alla nuova associazione.
Agli iscritti, il 30 Dicembre scorso, è stato indicato di accettare il nuovo statuto. Da lì tutto l’iter e le regole per proporre la candidatura alle parlamentarie on line entro il 3 Gennaio; a Capodanno, insomma”;
mi par di scorgere la sua “non trasparenza” nei confronti del M5S, degli attivisti e degli elettori del M5S, in considerazione de fatto che, seppur in contrasto (oggi) con le nuove regole, accettò il nuovo statuto e codice etico.
L’intendo, qual’era, la poltrona?

Paola Morra
Paola Morra
6 anni fa

La signora Caldarola ha urlato per anni ai quattro venti che partecipava al progetto del MoVimento per puro spirito civico spergiurando che mai si sarebbe candidata e quindi disattendendo alla prima occasione le solenni promesse. La signora Caldarola ha usato per anni le segnalazioni allo staff del MoVimento come arma impropria per accusare coloro che, secondo i suoi discutibilissimi parametri, non si allineavano al suo pensiero. E ora che l'arma le si ritorce contro si mette a frignare. La signora Caldarola è la guastatrice che ha tentato di spaccare il M5S di Trani diffamando e calunniando, riuscendoci col gruppo di Barletta presso cui aveva trovato rifugio. La signora Caldarola ha bannato da FB me ed altri attivisti perché odia le critiche e adora i lecchini. Chi semina vento….