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Servizio Psichiatrico da Barletta a Bisceglie, Desario critica: «Struttura inadeguata»

La Redazione
"L'invito è quello di provvedere al ripristino dello stato dei luoghi rispettando tutte le norme di sicurezza previste dalla legge e quello di offrire agli ammalati una degenza dignitosa"
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La soluzione da tempo prospettata del trasferimento del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, attualmente operante presso il Presidio Ospedaliero Mons. R. Dimiccoli di Barletta nell’Ospedale V. Emanuele II di Bisceglie, pare sia imminente. Sulla questione interviene la consigliera comunale Grazia Desario, che nei mesi scorsi se ne era già occupata.

“A gennaio, attraverso un mio comunicato, ho manifestato le mie perplessità sotto tanti punti di vista, ma oggi ancor di più, dopo aver avuto un incontro con gli utenti e le famiglie, ritengo non ci sia alcun presupposto sia logistico e tantomeno morale per trasferire pazienti affetti da disturbi psichiatrici gravi che necessitano, non solo di terapie mediche obbligatorie, ma anche di un reparto fatto su misura per offrire loro una degenza dignitosa e sicura.

E’ stato inviato un documento all’attenzione dell’Unità Di Gestione Del Rischio Clinico ASL BT chiedendo di valutare l’adeguatezza del Reparto di psichiatria di Bisceglie. Per conoscenza il documento è stato inviato anche al Direttore Generale ASL BT, al Direttore Sanitario, al Direttore Del D.S.M., al Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza,al Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) e al Responsabile del sistema di gestione integrata della salute e della sicurezza dei lavoratori. La richiesta parte dopo aver fatto un sopralluogo al reparto Psichiatrico dell’Ospedale di Bisceglie per verificare lo stato dell’arte dello stesso che è apparso, immediatamente, non consono e non a norma di sicurezza.

I letti non sono dotati di dispositivi testa -letto, quindi nessun letto sarà corredato di illuminazione individuale e di pulsanti di chiamata. Non ci sono erogatori di ossigeno o aspiratori. Le tapparelle delle finestre si avvolgono con meccanismo a cinghia anziché a manovella. Tali cinghie sono facilmente utilizzabili per porre in atto gesti autolesivi o suicidiari. Il reparto manca di dispositivi anti-incendio a pioggia, oltre a non esserci una uscita di sicurezza essendoci una sola porta che da su un corridoio stretto e percorribile da poche persone alla volta.Le finestre del reparto di Bisceglie sono chiuse da grate e sbarre, tipico retaggio della vecchia logica manicomiale e non solo, potrebbero costituire un ostacolo insormontabile all’accesso di eventuali soccorritori.

I volumi delle stanze di degenza sembrano troppo angusti per ospitare, come si prevede, fino a quattro posti letto e se già scomode per i degenti, diventerebbero impraticabili durante la visita dei familiari e di ostacolo in caso di un intervento immediato da parte degli operatori. Non è prevista la presenza di stanze singole, indispensabili nei casi di pazienti che richiedono l’isolamento.La pavimentazione del reparto è piastrellata, anziché in materiale plastico con contorni e senza spigoli. Ciò non pare rispondere agli attuali standard di igiene.

Il reparto si colloca in un ospedale periferico rispetto alla geografia della provincia, per di più in un ospedale fornito di meno specialità rispetto al P.O. di Barletta, che risulterà più difficilmente raggiungibile dagli utenti e visitatori del versante settentrionale della provincia.

Fa rabbrividire prendere atto di quanto sia disumana la previsione di voler ospitare pazienti in uno stato di salute critica e fragile, in una struttura che ci porta indietro nel tempo, in cui i malati di mente andavano internati, isolati dalla vita reale…i cosiddetti pazzi. L’invito è quello di provvedere al ripristino dello stato dei luoghi rispettando tutte le norme di sicurezza previste dalla legge e quello di offrire agli ammalati una degenza dignitosa”. Pertanto, la consigliera comunale Grazia Desario chiede, a nome di tutti coloro che hanno sottoscritto questo documento, che venga rivalutata nuovamente la possibilità di trattenere a Barletta il reparto di psichiatria, ed effettuare il trasferimento dopo aver progettato e realizzato un reparto che abbia tutte le caratteristiche per ospitare i degenti.L’auspicio è quello che mai avvenga il trasferimento, attesa la funzionalità e la professionalità con cui opera il reparto di psichiatria di Barletta, “ma sappiamo bene che la politica non guarda in faccia a nessuno se non solo ai propri interessi e ancora non è chiaro quali siano stati i criteri utilizzati per creare un danno simile agli ammalati,alle famiglie e agli operatori. Siamo alle solite, la politica rende più forti i forti, e più deboli i deboli”.

lunedì 11 Settembre 2017

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