Politica

Sicurezza in città, “no al razzismo e al fai da te”: parla il consigliere comunale Carmine Doronzo

Cosimo Giuseppe Pastore
Intervista al consigliere di Sinistra Unita sul tema politico-sociale più caldo delle ultime settimane
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I problemi in città non riguardano «l’uomo nero pronto a stuprare le donne italiane»: in questa intervista esclusiva le dichiarazioni del consigliere Carmine Doronzo, dalla condanna alla ‘sicurezza fai da te’ al respingimento di organizzazioni di stampo neofascista.

«Forza Nuova e Noi con Salvini sono unite dalla stessa cultura: da un lato i vecchi fascisti che si mettono un’altra veste, dall’altro un’operazione di “marketing” che Matteo Salvini porta avanti esasperando i toni». E’ quanto afferma senza mezzi termini il consigliere comunale di Sinistra Unita Carmine Doronzo, che da tempo manifesta impegno costante nella difesa della memoria storico-collettiva oltre ad avere all’attivo una storia di partecipazione nelle realtà associative del territorio, rinnovata dalla proposta, di cui auspica approvazione e discussione in Consiglio comunale, con cui si vuole respingere ogni tentativo di riorganizzare formazioni neofasciste chiedendo un intervento dell’amministrazione.

Inutile sottolinearlo, il tema caldo delle ultime settimane sulla scena politica barlettana è quello della ‘sicurezza in città’. Dalle proposte di ‘Noi con Salvini’ in Prefettura sino alla nota di ‘Forza Nuova’, «delirante» secondo Doronzo, la quale ipotizzando una “strana alleanza” tra CGIL e Noi con Salvini, conclude esclamando «Siamo tornati!».

Sembra che il campo della discussione sia per ora limitato quasi totalmente ai due movimenti politici suddetti, così, anche alla luce dei ripetuti attacchi di inerzia rivolti all’amministrazione, abbiamo deciso di raccogliere dal consigliere Doronzo dichiarazioni in merito all’emergenza sicurezza in città.

Si può davvero parlare di emergenza sicurezza?

«L’allarme sicurezza c’è ma riguarda le aziende insalubri che devastano il nostro territorio, le cementificazioni selvagge, le assenze totali di politiche di welfare municipale messe in campo da questa amministrazione nei confronti dei ceti più deboli, dei precari, degli studenti, delle persone sole e degli inoccupati».E’ questo il vero allarme sicurezza per Carmine Doronzo, che prosegue: «La sicurezza nelle periferie è scarsa non perché ci sia l’uomo nero pronto a stuprare le donne italiane, ma perché non ci sono controlli, aree verdi e luoghi di aggregazione: insomma il problema sicurezza non è legato a migranti, o cittadini stranieri, ma è un problema più generale che riguarda la dignità e la salute delle persone».

L’allarmismo in città, infatti, sembrerebbe nato da episodi di tentata aggressione posti in essere da alcuni extracomunitari e scarsamente documentati secondo il consigliere che in proposito risponde: «Se si sono davvero verificati, parleremmo di persone con gravi problemi psicologici indipendenti dalla loro nazionalità, ma episodi simili vengono denunciati quotidianamente da donne della nostra città, vittime di uomini italiani, barlettani, padri di famiglia».

Ad onor del vero bisogna riconoscere che l’allarme sicurezza è stato ricondotto ad un ampio raggio della comunità barlettana: non si è parlato solo di tentate violenze da parte di stranieri, ma anche di furti consumati in città e più generalmente del mancato rispetto delle regole tanto del cittadino borghese, quanto del senzatetto.

Ma questa versione non convince il consigliere comunale che condanna «l’impostazione teorica e culturale di matrice razzista di questi movimenti, perché non si può partire da un presunto problema sicurezza di carattere razziale per poi salvarsi in corsa allargandone il campo d’azione».

La cultura della “sicurezza fai da te”

‘Forza Nuova’ ha già dispiegato i suoi militanti a presidiare il territorio «preparati fisicamente, culturalmente e spiritualmente, i nostri sono soldati politici e non un grumo di quattro imbecilli!»: così comunica nella nota. ‘Noi con Salvini’ invece, contrario alle pettorine notturne di FN, auspica l’autorizzazione da parte del sindaco o del prefetto di volontari, che appartenenti ad associazioni di volontariato, svolgano funzione di deterrenza.

Assente la differenza per Doronzo, che considera entrambe le posizioni derivanti dalla stessa matrice razzista che non mira certo all’inclusione sociale sancita dall’art. 2 del nostro statuto comunale, ma ad un’operazione di facciata: «Se qualcuno non ha una casa e vive per strada, diventa un problema di decoro semplicemente da spazzare via e rimuovere dall’immaginario collettivo».

Si tratterebbe, secondo il consigliere comunale, di strumentalizzazione, di capacità che questi movimenti hanno avuto di alimentare “mal di pancia” di parte della collettività, raccogliendo così consensi.

«Non si può affermare in questa città una cultura della sicurezza fai da te, è offensivo nei confronti di una certa cultura democratica, è offensivo nei confronti delle stesse forze dell’ordine che sono pagate dallo Stato per fare il loro lavoro e di tutti i cittadini consapevoli che i problemi della comunità risiedono altrove»: questa la condanna di Carmine Doronzo nei confronti di quelle che senza dubbio definisce organizzazioni neofasciste «che cercano di riproporsi con un’operazione di ripulitura della loro immagine pubblica, camuffando le loro iniziative con iniziative di natura volontaristica e sociale»contro le quali auspica una lotta da parte dell’amministrazione che parte dalla proposta da portare in consiglio comunale.

No alle iniziative razziali e neofasciste

In data 15 maggio è stata infatti presentata una proposta di ordine del giorno che, facendo leva sui valori costituzionali e su tutto quell’impianto normativo che respinge ogni tentativo di riorganizzare formazioni neofasciste, chiede all’amministrazione di intervenire.

Si richiede di prendere le distanze da episodi razziali avvenuti in città (per cui si intendono anche episodi con cui si fomenta l’odio razziale tramite iniziative); di mettere in atto ogni azione che contrasti le ronde notturne e ogni altra iniziativa di stampo razziale e neofascista; di vietare che sul territorio cittadino possano svolgersi attività pubbliche promosse da organizzazioni razziste e neofasciste; di promuovere politiche di contrasto alla marginalità, finalizzate a favorire una maggiore coesione sociale e a rendere più vivibili le periferie della nostra città.

Nel caso di approvazione della proposta all’ordine del giorno, il Consiglio comunale dovrà discuterne e l’amministrazione avrà un anno di tempo, prima della conclusione del mandato, per intervenire con soluzioni concrete.

«Se l’amministrazione vuole rispettare i propri indirizzi di mandato e recuperare in termini politici tutto il terreno perso a sinistra in questi anni, la stessa amministrazione Cascella dovrebbe farsi carico di approvare quest’ordine del giorno per poi trasformarlo in azioni concrete» conclude il consigliere comunale Carmine Doronzo.

mercoledì 17 Maggio 2017

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