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Cimitero monumentale, Attivisti 5 Stelle: «Dopo 70 anni già soggetti a vincolo per legge»

La Redazione
Un vademecum con le azioni urgenti da mettere in campo
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“Prima che una compagine si proponga alla cittadinanza per l’amministrazione della cosa pubblica, dovrebbe accertarsi che i suoi componenti posseggano tre requisiti fondamentali: competenza, amore per la propria città e soprattutto nessun tornaconto personale. Se analizziamo le vicende politiche degli ultimi anni trovare anche solo due di questi tre requisiti è cosa assai difficile”. Il gruppo Attivisti 5 Stelle torna sulla questione della tutela dell’area cimiteriale storica, confutando quanto sostenuto dall’Amministrazione.

“L’ultima perla proviene direttamente da un dirigente che, a margine di una riunione, ha pubblicamente dichiarato che per risolvere la questione del Cimitero Monumentale, sollevata dal gruppo Attivisti 5 Stelle Barletta, servirebbe assoggettare l’intera area monumentale al procedimento di vincolo. Sebbene questa risposta nasca da una richiesta altrettanto errata, ci preme informare il dirigente, non smentito neanche dai due assessori presenti all’incontro, che i beni culturali opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni, se immobili, sono già sottoposti a tutela da parte della Soprintendenza, in base all’art. 12 comma 1 del d.lgs. 42/2004 conosciuta anche come Codice dei Beni Culturali. Viste, quindi, la poca affinità con le leggi e la ancora più scarsa attenzione verso la custodia e la conservazione del nostro patrimonio culturale, noi del gruppo Attivisti 5 Stelle Barletta vogliamo far dono al sindaco ed alla sua giunta, di un vademecum molto semplice, come si opera con i bambini, per indicare le azioni da mettere in campo con estrema urgenza per fermare l’abusivismo e l’incuria dilaganti nell’area monumentale del Cimitero. Innanzitutto servirebbe predisporre una mappa accurata del luogo, dal momento che pare che gli Uffici preposti ne siano sprovvisti. Poi avviare un censimento di ogni tomba e cappella per identificare le sepolture; quindi è fondamentale la catalogazione, anche fotografica, dello stato attuale dei luoghi. In seguito servirebbe intraprendere la ricerca dei legittimi proprietari, ora eredi, delle tombe i quali, in base all’art. 30 del Codice dei Beni Culturali, sono anch’essi obbligati a garantirne la conservazione. Infine il Comune dovrebbe farsi carico del restauro delle opere non riconducibili a privati e della valorizzazione storica e culturale del luogo. Un’amministrazione illuminata avrebbe avviato questo processo già da tempo, ma la nostra giunta è stata evidentemente troppo impegnata nella conta dei voti in Consiglio. Ed intanto i cittadini contano gli anni sprecati in uno sterile immobilismo”.

lunedì 24 Aprile 2017

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