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Consorzi di bonifica, il M5S chiede al Governo di impugnare la legge regionale

La Redazione
La normativa regionale violerebbe gli articoli 117 e 118 della Costituzione
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Il 6 febbraio scorso, con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Puglia, è entrata in vigore la legge regionale n. 1 “Norme straordinarie in materia di consorzi di bonifica commissariati” con cui la Giunta Emiliano intende procedere al risanamento dei Consorzi, attraverso un processo riorganizzativo finalizzato all’autogoverno delle funzioni, a completamento del percorso di riforma precedentemente avviato.

L’iter prevede che, a far data dal 1° dicembre 2018, la Sezione Irrigazione ed acquedotti rurali del Consorzio di bonifica Centro-Sud Puglia cesserà le sue funzioni e transiterà, unitamente al personale dipendente afferente, in Acquedotto Pugliese S.p.A., che provvederà all’assunzione con modalità organizzativa compatibile con la legislazione vigente e il suo Statuto, senza necessità di ulteriore atto legislativo o amministrativo. In pratica, ad Aqp andranno le funzioni in materia di “gestione, ammodernamento, realizzazione e manutenzione di opere pubbliche di accumulo, derivazione, adduzione circolazione e distribuzione relative agli acquedotti rurali ed ai sistemi irrigui, nonché delle opere per il recupero delle acque per fini irrigui agricoli, ad esclusione deli impianti di affinamento delle acque reflue urbane”. Alla Sezione Gestione irrigue ed acquedotti rurali andranno anche le funzioni amministrative e di controllo sui pozzi, oggi delle Province.

La normativa regionale, però, a nostro parere violerebbe gli articoli 117 e 118 della Costituzione – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) – poiché vi è una stretta connessione finalistica tra l’attività di bonifica integrale e la tutela del territorio e dell’ambiente. Da un lato, infatti, la ‘tutela dell’ambiente e dell’ecosistema’ costituisce espressione della potestà legislativa esclusiva dello Stato e, dunque, lo Stato può delegare le sole funzioni amministrative e non già quelle legislative. Inoltre – prosegue L’Abbate – anche se l’attività di bonifica vada considerata riferibile alla materia del ‘governo del territorio’, per la quale la Regione ha potestà legislativa concorrente, la legge regionale in questione si pone in contrasto con i principi fondamentali, ricavabili in materia dalla legislazione statale. Per questo – conclude il deputato 5 Stelle – ho presentato una interrogazione parlamentare indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché al ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e al ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per chiedere di valutare di impugnare, ai sensi dell’art. 127 della Costituzione, la legge della Regione Puglia n. 1 del 2017”.

“I consorzi, come gli ospedali – aggiunge il consigliere regionale Marco Galante (M5S) – sono stati lottizzati dalla politica, che scientemente hanno fatto fallire. Così sono giustificati nel passaggio di questi beni pubblici ai privati, come nella svendita dell’irrigazione della nostra Regione all’Acquedotto Pugliese”.

 

martedì 21 Febbraio 2017

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