Cultura

Passato e presente rivivono nel Castello di Barletta

La Redazione
Nuovo percorso realizzato nel lapidarium sul tema "Il racconto della città. Immagini di pietra nel museo civico di Barletta" e la mostra "Victory of Democracy" di Andrei Molodkin
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Saranno
presentati oggi, lunedì 23 aprile, alle 11.30, nella sala conferenze
del Castello di Barletta il nuovo percorso realizzato nel lapidarium sul
tema “Il racconto della città. Immagini di pietra nel museo civico di
Barletta” e la mostra “Victory of Democracy” di Andrei Molodkin
nell’ambito del Circuito del Contemporaneo.

Il presente non può
prescindere dal passato: in quest’ottica si è inteso rilanciare il
binomio “storia-contemporaneo”
che appare evidente già dall’ingresso del
Castello dove è stata installata la imponente installazione d’arte
“Government”. Basta oltre passare il rivellino per immergersi in un
percorso che fa rivivere la storia della città con straordinarie
testimonianze: la collezione di eccezionali reperti lapidei – il busto
di Federico II, il sarcofago degli Apostoli, le lastre dei Cavalieri,
l’iscrizione della porta di San Leonardo, fino agli stemmi cittadini e
imperiali – che si è andata fortunatamente a costituire nella prima metà
del Novecento, scongiurando il rischio della totale dispersione a
seguito della demolizione di vari edifici sacri e civili, offre anche
una straordinaria testimonianza della coscienza civica dei cittadini. Il
tutto, supportato da un rinnovato apparato didattico in italiano e in
inglese.

Come controcanto a questo racconto, le opere di Molodkin
traducono la violenza della realtà contemporanea. “I contenitori cavi
acrilici – sostiene Molodkin – raffiguranti ‘Vittoria e Democrazia’ si
riempiono di volta in volta del sangue degli immigrati e del petrolio
greggio dalle zone di conflitto”.

La mostra prosegue nei
sotterranei del Castello per un viaggio senza limiti temporali che fa
emergere i tratti peculiari dell’artista russo che utilizza con uguale
intensità materiali tra loro diversi quali petrolio, inchiostro o
sangue, per articolare l’ossessione che determina l’impianto narrativo
del suo racconto. Molodkin, articolando così il suo linguaggio, riesce
nella rara impresa di dar vita a una propria “tecnica” che lo
differenzia profondamente dalle ricerche che vertono sul rapporto
uomo-tecnologia e rendono la sua produzione tra le più singolari nel
panorama internazionale.


lunedì 23 Aprile 2018

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